I musei etruschi nell’alto Lazio

Continua   il   viaggio   nei   nostri   musei, questa   volta   raggiungiamo   il   mondo   etrusco,   allontanandoci leggermente  dalla  capitale  e  arrivando  nell’alto  Lazio.  Vi  parliamo  delle  meraviglie  di  Tarquinia,  Tuscania, Cerveteri, Allumiere e Vulci. Questi  musei  etruschi  sono  famosi  in  tutti  il  mondo  perché  testimoniano  le  meraviglie  e  loro  storia  di  un popolo antico e misterioso. Osservando tutti i reperti esposti, tra cui moltissimi corredi funebri, si rivivono le  tradizioni  e  la  cultura  degli  Etruschi  e  si  prova  un’emozione  unica  perché  il  visitatore,  suo  malgrado,  si sente catapultato in un mondo antichissimo e lontano nel tempo.

Verrebbe, giustamente, da pensare che i musei  siano  tutti  uguali  e  che  vederne  uno  equivalga  a  vederli  tutti, ma  non  è  così. Nonostante  abbiano tanti  aspetti  in  comune,  al  contempo  presentano  caratteristiche  diverse.  Ogni
museo  aggiunge  qualcosa alla  conoscenza  di  questo  popolo  che  aveva,  oltre  alla  cultura  comune,  caratteristiche  locali  nella  propria storia e delle proprie tradizioni.

Cominciamo da quello che viene considerato il più importante dell’Etruria e il  più  grande  di  Italia,  quello  di  Tarquinia.  Si  trova  nel  Palazzo  Vitelleschi,  su  tre  piani.  Al  piano  terreno troviamo,  caratteristica  principale, molteplici  sarcofagi  e  tombe,  molte delle  quali  in marmo greco,  alcune appartenenti alle famiglie più in vista di Tarquinia, risalenti al IV a.C. I sarcofagi hanno forme geometriche e riproducono  vegetali,  battaglie  ed  eventi  significativi  avvenuti  nel  corso  della  storia  oppure  immagini  in onore  del  defunto.  Forme  diverse  rappresentano  ceti  diversi.  Alcune,  molte  belle,  hanno  la  forma  di casetta.

I sarcofagi sono tra i reperti più suggestive di questi musei e inducono il visitatore rimanere a lungo a osservarli come si trovasse davanti a un libro in cui, dettagliatamente, viene raccontata la storia di questo fiero  popolo,  attraverso  battaglie  o  altri  avvenimenti,  personaggi  e  animali,  uccisioni  o  duelli,  tutto  con sculture precise e bellissime. A Tarquinia non va dimenticato il famoso sarcofago dei due sposi a banchetto, per la sua bellezza e per il fascino che emana, soprattutto da vicino, che è quasi impossibile da descrivere a parole.  Una  gran  quantità  di  sarcofagi  la  troviamo  anche  negli  altri  musei,  come  quello  di  Cerveteri, inaugurato nel 1967 e collocato nel castello Ruspoli,  in pieno centro storico della cittadina, su in due piani più  piccoli.  Molti  sono  oggetti,  presenti  in  quasi  tutti  i  musei,  appartenenti  all’occupazione  villanoviana.

Il secondo  piano  è  caratterizzato  da  terrecotte  dipinte  con  immagini  varie  di  questo  periodo  storico.  Molto belle,  ne  testimoniano  tradizioni,  storia,  cultura  e  aspetti  sociali.  Nelle  sale  di  questo  museo  troviamo numerosi oggetti decorativi per i defunti con caratteristiche particolari, oltre a oggetti di vita quotidiana di quel posto, specchi, urne piccole, pettini, collane, fibule per cinte, spade, corredi femminili, collane, anelli e tantissimi  altri.

A  Tuscania  oltre  a  tutto  questo,  troviamo  innumerevoli  tombe  con  decorazioni,  ma  alcune sono particolari perché vi sono sculture che rappresentano uomini e donne del tempo, risalenti soprattutto dell’epoca  romana  /  etrusca.  Sono  così  verosimili,  con i loro  vestiti,  le  acconciature,  i  volti  che  si  ha  l’impressione  di  averli  davanti  veri,  in  carne  e  ossa.  In  alcune  di  queste  statue  si  intravede  addirittura  il rossore  nelle  mani  e  nelle  gambe!  Ad  Allumiere,  oltre  a  tanti  oggetti,  troviamo  anche  pezzi  di  minerali e fossili  che  fanno  rimanere  di  stucco  per  la loro  bellezza.  Ciascuno  di metallo e forma  diversa,  di  colori vivacissimi,  alcuni  a  coppia  di  colori,  ma  anche  più  tenui,  sono  un’autentica  meraviglia.

Sempre  ad Allumiere troviamo strumenti che fin dall’antichità servivano per l’utilizzo e la lavorazione di alimenti che si mangiavano  in  quel  periodo,  tipo  il  grano  e  il  farro,  testimonianze  interessanti  che  ci  fanno  conoscere anche le loro abitudini alimentari. Infine troviamo il museo di Vulci che si trova nel bellissimo e suggestivo castello  della  Badia.  Qui  veniamo  subito  colpiti,  appena  entrati,  dalla  magnifica  statua  del  dio  persiano Mitra  mentre,  eroicamente,  uccide  il  toro.

La  sensazione  è  quella  di  assistere  davvero  a  una  lotta  e, addirittura, difareil tifo. Questo grazie a una rappresentazione, forse anche assai cruenta, che ti coinvolge emotivamente  attraverso  il  viso  del  toro,  il  cavallo  in  movimento, il  gesto  di  Mitra.  Sempre  a  Vulci,  un aspetto per certi versi molto originale, troviamo reperti di resti umani, dai denti a pezzi di mani, qualcosa di molto  particolare  che  suscita  molta  curiosità  ma anche  un po’  di  impressione.  Interessante  è  osservare come, anche morfologicamente, l’essere umano si sia trasformato nel tempo. Andare  a  visitare  i  Musei  Etruschi,  o  almeno  qualcuno  di  essi, significa  fare  un  tuffo  nella  storia  di  questo affascinante popolo di cui, forse, si parla troppo poco. Riuscire a visitarli tutti offre un’occasione unica per farsi un’idea più completa, tenendo conto  delle differenze locali, di quanto affascinante e suggestiva sia la storia di questo grande e fiero popolo.

 

Foto di Tarquinia di Craig Stanfill     Flickr – CC license