1917 di Sam Mendes firma il trionfo dell’estetica sul contenuto

Ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, 1917 di Sam Mendes si apre con la chiamata dei due caporali inglesi William Schofield (George McKay) e Tom Blake (Dean-Charles Chapman) da parte del generale Erinmore (Colin Firth), che li incarica di consegnare un messaggio al colonnello Mackenzie (Benedict Cumberbatch), con lordine di annullare lattacco allesercito tedesco. Questultimo infatti sta tendendo una trappola per sconfiggere il battaglione Devon composto da circa 1600 uomini, tra cui il tenente Blake (Richard Madden), fratello di Tom. È il 6 aprile 1917 e i due caporali, pedinati dalla macchina da presa, si incamminano attraversando le trincee, tra fili spinati, topi e cadaveri in decomposizione. Circa dieci km li separano dallobiettivo della loro missione, giungere nelle campagne francesi, nei pressi di Ecoust, e sventare per tempo lattacco.  

Con 1917 il regista Sam Mendes si pone linteressante sfida di un (finto) unico piano sequenza digitale. La macchina da presa, fin dallinizio segue, precede e gira continuamente intorno ai protagonisti, costruendo una regia immersiva che avvicina il film allestetica del videogioco. Il suono prodotto dai passi nelle pozzanghere, gli scricchiolii, il muggito di una mucca, ogni sfumatura del sonoro risulta minacciosa e, se unita al punto di vista (co)stretto sul personaggio, genera una suspense adrenalinica tipica dei war games. 

Anche la performance attoriale si concentra poco sulle espressioni facciali e più sui movimenti del corpo che salta, corre e si nasconde. La sceneggiatura, ridotta allosso e in più momenti prevedibile, diventa un pretesto per rappresentare lazione. A differenza di film come Nodo alla gola di Hitchcock, Birdman di Iñárritu e la serie tv 24, in cui il tempo dellazione coincide con quello del racconto, in 1917 il grande lavoro svolto dal direttore della fotografia (Roger Deakins) e dal team degli effetti speciali riesce a concentrare in due ore di pellicola il periodo di tempo che va dal pomeriggio del 6 aprile fino allalba del giorno dopo.  

1917 risulta principalmente un esercizio di stile con alcune sequenze di forte impatto emotivo, come quella dellincendio che divampa incorniciando le silhouette dei personaggi, rimandando alla mente le immagini estatiche e ultraterrene del cinema di Tarkovskij (specialmente ne Lo specchio). È oltremodo invadente la componente sensazionalistica, che poco coinvolge, ed è possibile condensare nello sprint finale delleroico protagonista. 

Voto: 6