Museo Casina delle civette a villa Torlonia

Ad Aprile, con l’arrivo della primavera e delle belle giornate, proponiamo la meravigliosa villa Torlonia, dove possiamo ammirare tre diversi musei tra cui quello della Casina delle civette.

Il museo, che ha preso il nome dalla presenza di elementi decorativi di questi esemplari sia all’esterno sia all’interno della struttura, è davvero molto originale. La Casina delle civette è stata ideata nel 1839 dall’architetto Giuseppe Jappelli come capanna svizzera (simile a un rifugio di montagna) e trasformata agli inizi del novecento in un eclettico villino che divenne residenza del principe Giovanni Torlonia jr. Viene definitivamente aperta al pubblico, come museo, nel 1997 e da quell’anno è stata arricchita di nuovi reperti.

Il museo è strutturato su due piani più una saletta che precede l’inizio della visita. Le sale sono ricche di pezzi molto interessanti. Una caratteristica di questo spazio museale sono le vetrate che risalgono, per la maggior parte, ai primi anni venti. Si tratta di vetrate in stile liberty, dove si può osservare il grande spirito di creatività e fantasia dell’ideatore. Sono opere per lo più realizzate dal vetraio Cesare Picchiarini che intorno al 1910 creò un gruppo di artisti, fra cui Dulio Ciambellotti, Umberto Bottazzi, Vittorio Grassi, e Paolo Paschetto. Questi partirono da uno stile classico, adattandolo alle nuove esigenze delle case moderne e della borghesia del tempo. Si tratta di vetrate minuziosamente curate con particolare attenzione all’accoppiamento di colori e ornamenti. Stessa cura per le rappresentazioni di animali, uccelli, pavoni, cigni, tutti molto affascinanti. Di questa struttura è molto interessante anche la parte esterna. I tetti sono grigi, fatti di ardesia come all’origine, tranne un’aggiunta risalente a un piccolo periodo intorno al 1917, quando fu provato un materiale innovativo, tegole realizzate con cotto smaltato con vivaci crome che, però, creano un bel contrasto con il grigio.

La struttura dà quasi l’idea di un’immagine fiabesca, che fa viaggiare con la fantasia anche per la presenza di molte immagini di civette, creature suggestive se collegate alle nostre letture infantili, insieme a gufi, streghe e personaggi fantastici. Le civette sono riprodotte in questo museo nelle maioliche per i bagni e pavimenti, oltre che in disegni, mosaici, strutture in legno, dipinti e vetrate. Ma quello su cui vale la pena soffermarsi è la stanzetta che precede la normale visita. È una stanza molto particolare con delle opere veramente incredibili, originali, piene di creatività e fantasia, una parte del museo quasi sconosciuta, giacché le opere qui presenti risalgono agli ultimi 3 -4 anni. Infatti, si tratta di lavori realizzati dal 2014 e non molto pubblicizzati. Qui troviamo civette realizzate in tutti modi possibili.

Molto bella è una costruzione fatta per un teatrino con tre civette su un ramo che sembrano vere e con uno sguardo molto accattivante e penetrante tipico di questi esemplari. Molto originali sono i materiali usati, i più incredibili come lana, bottoni, carote, stoffe e tanti altri. Particolarmente suggestivo è un quadro dove è raffigurato solo l’occhio della civetta che, con il suo sguardo, ti trafigge e ti trasmette un’emozione incredibile. Spiritosa anche, oltre che bella, una vetrata all’interno di uno specchio a tre ante dove vengono rappresentate tre civette in sequenza, che si coprono con le ali il viso fino alla terza, che rimane quasi scoperta. Lo sguardo di queste civette è un po’ più dolce, più sorridente e amicale come se l’autore ci volesse far vedere un altro aspetto di questi esemplari.

Un museo bello e originale che vale la pena di visitare, soprattutto nella bella stagione, anche perché, al contrario di quanto si dice, pare che civette e gufi portino fortuna.