“Da vicino nessuno è normale” – Brano tratto dallo spettacolo ‘La rivoluzione nella pancia di un cavallo

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Io non so essere qualcuno

non so nemmeno essere uno

e questa griglia nella testa

si sposta sempre

e non lascia niente a posto

 

voi che vivete un po’ vagando

noi che paghiamo un po’ vivendo

portiamo scarpe differenti

ma ci stanchiamo degli stessi

quattro passi

 

e allora

sogno di volare su di voi

guardando dall’alto le ombre degli dei

che da vicino nessuno è normale

preferisco restare lontano da voi

che da vicino nessuno è normale

preferisco restare lontano da voi

 

Io non so essere credibile

né tanto meno accettabile

sono solo quel che resta

del bisogno di far festa in mezzo a voi,

 

ma per piangere occorre pregare

se non è un dio a che serve sperare?

perciò

questo vino beviamolo qui

che in cielo da voi non ce n’è più

 

sogno di volare su di voi

guardando dall’alto le ombre degli dei

che da vicino nessuno è normale

preferisco restare lontano da voi

che da vicino nessuno è normale

preferisco restare lontano da voi

 

“Negli anni del Ministero della Semplificazione, della tuttologia da quattro soldi e della banalizzazione di certi argomenti che annuncia un’ignoranza di ritorno sempre più forte, ecco che Basaglia resiste per l’indiscussa attualità ed è l’emblema del diverso modo di pensare e di fare: la delicatezza, incommensurabile, delle tematiche da lui affrontate si scioglie con la naturalezza lessicale del suo stesso linguaggio, che quasi le fa sembrare più semplici.

Ma nella legge che prende il nome di Basaglia, pronta a compiere i suoi primi quarant’anni, c’è la rivoluzione, in una frase, nella pancia di un cavallo, in un cervello, anzi nel cervello di coloro che dovevano “curare” chi aveva problemi psichiatrici. Grazie a Franco Basaglia i manicomi smettono di essere luoghi di reclusione sociale, perché il paziente ha diritto ad un mirato avvenire volto alla riabilitazione, con un supporto territoriale, percorsi psicoterapeutici nel servizio pubblico.”