Ferro: alcolista, “grasso ed effemminato”. Il cantautore si confessa in un’opera di sensibilizzazione

Reputo Tiziano Ferro uno dei migliori cantanti della mia generazione e nel parlarvi degli importanti temi sociali affrontati nel docufilm su di lui, disponibile su Amazon Prime Video, farò delle analogie con la mia vita, avendo vissuto vicende simili. 

Preghiera e religione. Inizia così Ferro, dentro una chiesa vuota, se non per la presenza del cantante. Nel momento di maggiore sofferenza anche io mi sono messo a pregare da solo in una sinagoga. Poi l’alcolismo, tema centrale del documentario. In periodi di malessere, è successo anche a me di bere qualche bicchiere in più. Tuttavia la storia di Tiziano non si ferma qui, ma da qui ha inizio. Il cantautore rivela di non essere mai stato attratto dall’alcol, anzi, non l’aveva mai provato fino a quando, una sera in un locale, non è stato spronato dagli amici a bere per fare festa tutti insieme. Ma per lui l’alcol non è mai stato sinonimo di festa, così, mentre il giorno successivo i suoi amici sono tornati alla quotidianità, egli ha iniziato a perdere di vista la sua, cominciando a scolarsi bottiglie intere, a casa, da solo. In un periodo di estrema fragilità e lontananza dalla famiglia, il cantante è entrato così nel circolo vizioso della dipendenza da alcol. 

Infanzia e adolescenza. In quanti, soprattutto tra gli artisti, hanno vissuto esperienze di bullismo e periodi in cui si sono trovati senza amici? Tiziano veniva deriso, preso in giro e picchiato dai suoi coetanei perché “grasso ed effeminato”. Esperienze che lo hanno segnato profondamente, anche perché, quando ha cominciato a fare audizioni per le case discografiche, tutti gli dicevano che aveva talento ma nessuno gli proponeva un contratto. C’era un motivo che restava sempre taciuto, e riguardava il suo peso eccessivo: 111 kg, numero che dà il titolo al suo secondo album. Così ha iniziato a non mangiare, arrivando a perdere circa 40 kg. La cosa peggiore, racconta il cantautore, è che mentre egli stava vivendo una situazione di sofferenza (pativa la fame ed era in una condizione generale di malessere), cominciavano ad arrivare numerosi complimenti proprio sull’aspetto fisico. 

Salute mentale. Quando stavo male ascoltavo le sue canzoni, specialmente Xdono, Sere nere, Non me lo so spiegare, Ti scatterò una foto. Nel documentario Tiziano racconta come è nato il suo singolo d’esordio Xdono, ovvero in un parco, in un giorno qualunque, cosa che sarà successa a milioni di cantanti. Ritengo la prima strofa bellissima e penso che se tutti la comprendessero davvero il mondo sarebbe migliore: 

 

«Perdonosì quel che è fatto è fatto io però chiedo[Ritorno a capo del testo]Scusaregalami un sorriso io ti porgo una[Ritorno a capo del testo]Rosasu questa amicizia nuova pace si[Ritorno a capo del testo]Posaperché so come sono infatti chiedo[Ritorno a capo del testo]Perdono»

 

Tiziano dà grande valore allamicizia ed è un altro aspetto affrontato dal docufilm. Viene mostrato quando, nel suo gruppo di alcolisti, è andato personalmente a comprare la torta per festeggiare un nuovo mese di sobrietà di una ragazza. Col tempo, infatti, Tiziano è diventato sponsor, si tratta di un ruolo di tutor ricoperto da un ex alcolista che, avendo effettuato un percorso, utilizza la propria esperienza come uno strumento per dare supporto agli altri. 

Mi sembrano valori bellissimi, sarebbe bello se tutti lo facessero, non solo nei circoli degli alcolisti, ma in ogni rapporto, soprattutto negli ambienti caratterizzati da problematiche sociali. 

In Ferro Tiziano racconta anche del suo coming out mediatico e del brutto periodo che ne è conseguito. Sembra strano ma è stato il primo cantante ad aver manifestato pubblicamente la sua omosessualità. È stato un atto politico a sostegno delle persone che, come lui, sono state emarginate e vittime di bullismo, nella speranza che ciò non avvenga più. Ormai, alle soglie del 2021, tutti dovrebbero avere la libertà di esprimere ciò che sono, senza doversi preoccupare di eventuali ripercussioni. Del resto, Ferro è un documentario che tocca valori importanti e spero che riesca a sensibilizzare qualcuno. 

Come per Tiziano, anche per me è cambiato tutto quando ho conosciuto la musica e sogno di andare a Sanremo. Grazie al Centro Diurno San Paolo è successo nel 2015, con Parapazumpa, nella sezione Sanremo sociale. Certo non è la stessa cosa, ma io dopo cinque anni ancora non ci credo.