I giochi da tavolo come alternativa
Di Maria Anna Catera e Matteo Roberti
È stato un successo globale, un progresso mondiale, stiamo parlando dell’arrivo di internet che all’inizio degli anni Novanta ha tracimato in Italia come un fiume in piena. Questo nuovo strumentoha permesso alle persone di comunicare e di istruirsi, eppure via via che si è diffuso ha portato alla crescita esponenziale dell’incidenza di disturbi connessi al suo uso e abuso. In particolare la dipendenza dal web, un fenomeno in crescita, è considerata come una nuova e insidiosa psicopatologia che, con le sue nuove caratteristiche e i suoi rischi, ha rovinato la vita degli utenti più fragili, in particolare degli adolescenti. Non solo, un altro problema sono i videogames.Un articolo della rivista specializzata “Sanità informazione” chiarisce che quasi 500mila ragazzi tra gli 11 e i 17 anni potrebbero avere una dipendenza da videogiochi e quasi 100mila hanno una subordinazione da social media. Anche l’Istituto superiore della Sanità parla di dati allarmantie pone l’accento sull’isolamento social, un fenomeno psicologico e sociale collegato all’uso intensivoe ossessivo di internet, che porta l’individuo a chiudersi in se stesso. Quindi il “gaming” patologico è un disturbo da non sottovalutare giacché è anche incluso nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Questo disagio,maggiormente diffuso tra i più giovani, è sottovalutato dai genitori, che non si accorgono e non si interrogano sullapossibilità di definire quel comportamento morboso una malattia vera e propria.In secondo luogo la diffusione della connessione internet tramite cellulare ha permesso agli utenti diaccedere alla rete ovunque, comportandoaspetti positivi e negativi, poiché altera il comportamento delle persone che non riescono più a fare a meno di connettersi. Secondo l’articolo di “Sanità e informazione”, esistono diversi modi per prevenire e arginare questa dipendenza,tra cui quello di offrire uno svago alternativo al web o ai videogiochi.Anziché stare attaccati ad un monitor, esiste una valida alternativa al PC che è senza dubbio il giocoda tavolo. Sebbene sono sempre più quelli che si praticano in solitario o in modalità “single player,questo tipo di svago, andrebbe praticato insieme ad altre persone.Ovviamente non stiamo parlando di giochi d’azzardo o di qualunque tipo di intrattenimento che abbia a che fare con le scommesse in denaro. L’unico vero guadagno che si ricava dal prendere parte ad un gioco di società è quello dello stare insieme, del godere della presenza dell’altra personaal nostro tavolo. È solo attraverso il divertimento che l’essere umano ha accettato nuove sfide, sviluppando strategie che gli sono state utili per affrontare la vita reale. Durante una partita, infatti, si devono seguire delle regole, ci si deve sforzare di raggiungere determinati obiettivi, utilizzare strategie differenti a seconda delle situazioni che si hanno davanti e tenere conto, allo stesso tempo, del feedback dato dagli altri avversari.Gli sguardi, le espressioni del volto, il modo di parlare, il tono di voce delle persone che sono in nostra compagnia sono elementi che un computer non può riprodurre. E non è riproducibile neanche una “discussione” tra una mossa e l’altra: in particolare il gioco di ruolo che si svolge online non ammette pause, richiede un’attenzione costante che porta il giocatore a continue “scariche” di adrenalina, le quali potrebbero nel tempo creare dipendenza. Quello strategico, al contrario, può essere ragionato, persino lento se vogliamo, e non ha effetti collaterali sulla nostra salute. Dubbi, perplessità, domande, perfino le emozioni, possono essere tutte esplicitate e condivise tra i partecipanti, rendendo essi stessi protagonisti della partita. Quando si sta intorno ad un tavolo, al contrario di quando si affronta in solitario un videogioco, si è “soggetti” del match stesso, non “oggetti”: in altre parole, davanti ad un gioco elettronico siamo costretti a seguire un certo schema dettato da algoritmi. Questi ultimi ci costringono per forza di cose a rimanere “prigionieri” del sistema stesso e a limitare dunque le nostre mosse e le logiche da seguire. Partecipando invece ad un gioco di simulazione (e in particolare ad un gioco di ruolo) saremo sempre e solo noi a decidere come divertirsi e le interazioni date dalle mosse dei nostri rivali renderanno ogni partita diversa l’una dall’altra.La ricchezza di giochi, fondati su strategia e abilità logica come gli scacchi ad esempio, è data proprio da questa diversità, dal non prevedere quale sarà la mossa che il nostro nemico intende svolgere, dando così alla nostra mente una valida “scusa” per favorire la connessione e la vicinanza all’altro. Insomma i lati positivi di questo tipo di gioco sono molti di più di quello che pensiamo.