È importante tenersi impegnati in questo periodo difficile, dove ognuno di noi ha bisogno di continuare a vivere la propria socialità, dando un senso al quotidiano, al di là del lavoro. Tra impegni e interessi di vario tipo, per stare bene è necessaria la cultura? La risposta di Ester Dominici è sì. Ce ne ha parlato in qualità di direttrice del settore Cultura e Formazione di Club Medici, nonché ideatrice e responsabile del progetto Cultura è Salute.
Come mai ha pensato all’ideazione di questo progetto? Abbiamo visto che abbraccia e si occupa di più ambiti, come è organizzato il lavoro al suo interno?
L’idea parte da lontano, da quando, come direttrice del Consorzio delle biblioteche dei Castelli Romani, decisi di aprire una biblioteca in ospedale. L’esperienza, positiva in sé, mi aprì anche ulteriori orizzonti. Scoprii un mondo a me sconosciuto, fatto di numerose realtà associative che nel quotidiano lavorava con le arti e la cultura, per supportare processi di cura e di riabilitazione. Quindi non solo la lettura, ma anche la scrittura, la musica, il teatro, il cinema. Un mondo laborioso e affascinante, ma poco conosciuto e che faticava a trovare spazi e risorse per crescere e affermarsi.
L’idea dunque eccola lì: creare una rete tra tutte queste realtà, affinché possano conoscersi e farsi conoscere in ambito medico e culturale, affinché il loro lavoro sia valorizzato, si offra loro uno spazio di confronto, crescita e scambio reciproco di esperienze.
Collaborando da diversi anni con Club Medici, una realtà associativa che mette al centro della sua attività il medico nella professione come nella vita, ho proposto loro il mio progetto, che ritengo perfettamente in linea con la filosofia di questa associazione. Nasce così il portale Cultura è Salute, il primo network nazionale di arti e cultura per il benessere. Tutte le associazioni che condividono le finalità di questo progetto e i suoi valori possono registrarsi al portale e fare conoscere a un vasto pubblico il loro lavoro e i loro progetti. Inoltre, da qui gli ospedali aderenti possono offrire ai pazienti l’accesso alla biblioteca digitale di Club Medici.
In questi primi anni di vita di questa iniziativa quali obiettivi avete raggiunto? Ne avete altri per il futuro?
Tra i risultati raggiunti si annoverano la realizzazione del portale, resa possibile anche grazie a un’azione di partenariato che Club Medici ha avviato con la DELL Tecnologies; l’adesione di oltre 40 tra associazioni e strutture sanitarie che costituiscono il primo embrione della rete; il progetto ha sviluppato un filone di formazione per i medici, che si caratterizza per l’uso delle arti come strumento di mediazione nei processi di apprendimento.
Il futuro ci impone sfide ambiziose. Non solo la rete deve crescere, ma imparare a dialogare e a costruire relazioni virtuose. Il nostro compito è facilitare questo processo e contemporaneamente allargare la platea dei partner che diano ulteriore supporto al progetto.
Da quali figure professionali è composto il vostro gruppo?
Il nostro gruppo, che si avvale di un comitato scientifico di professionisti, mette insieme figure con competenze trasversali in costante dialogo e confronto. Perché Cultura è Salute è un progetto aperto, in continua evoluzione.
Nella situazione attuale, difficile un po’ per tutti, come vi siete organizzati? Che difficoltà state riscontrando?
A trovarsi in difficoltà sono state soprattutto le realtà associative, che in molti casi hanno dovuto interrompere le attività in presenza. Il nostro lavoro di raccolta di informazione e scambio sul portale è proseguito. Certo, avevamo in programma un evento nazionale di lancio della rete che abbiamo dovuto posticipare e riorganizzare in streaming, ora è programmato per il 22 gennaio 2021.
Cultura è Salute, come nasce l’idea di questo nome? Quale è il significato? Vi occupate anche di salute mentale?
Vedi, quello che mi chiedi mi conforta sulla scelta che abbiamo fatto per il nostro primo evento in streaming. Infatti, in funzione di questo evento, abbiamo rovesciato l’asserzione Cultura è Salute in una domanda: cultura è salute? Lo chiederemo il 22 gennaio a personalità del mondo della cultura e della comunità scientifica, oltre che alle tante associazioni che oggi aderiscono alla rete.
Se ci seguirete in quest’incontro streaming, avrete una pluralità di risposte. E alla domanda se ci occupiamo di salute mentale ti rispondo certo che sì, perché come dice l’OMS “Non c’è salute se non c’è salute mentale”.