Dal ’78 ad oggi, cambiamenti su vari fronti in Italia

Questo è il numero 78 del nostro giornale Centottanta gradi. Un numero che ricorda tanti avvenimenti: nel 1978 ci fu uno dei più grandi stravolgimenti della storia italiana, ovvero il dottore Franco Basaglia dà il nome alla legge 180, che prevede la chiusura dei manicomi. I “matti” tornano in libertà, soprattutto vicino alle loro famiglie che li prendono in custodia con l’incarico di farli curare e seguire da esperti, anche se poi, come diceva Basaglia in uno slogan rimasto storico: “Da vicino nessuno è normale”. Da quel giorno iniziò a cambiare la medicina italiana.  

Ai bambini di una volta per giocare bastava un pallone, una bicicletta, una bottiglia vuota, i più fortunati (ma già andiamo avanti con gli anni) avevano un computer dell’epoca “Commodore 64”, “Vic 20”, “Amiga”, oppure le prime console tipo “Atari”, ai giorni d’oggi o hanno il “Tablet” o lo “Smartphone”. 

Pochi avevano la macchina, la maggior parte prendeva il treno, soprattutto per lunghi viaggi. Oggi le automobili sono molto più diffuse, secondo Youreporter, in uno studio del 2015, l’Italia è al primo posto nel mondo per percentuale di famiglie che hanno una vettura. Sono sempre di più i musei che raccontano la storia di vari mezzi di trasporto, come bus e treni, esponendone i modelli d’epoca.  

Nel ’78 i telefoni erano ancora quelli fissi, i Rotary, dove per comporre il numero infilavi il dito e giravi la ruota; per strada c’erano le cabine a gettoni, mentre ora ci sono i cellulari di varie marche e modelli, sempre più piccoli e performanti.  

Le televisioni erano con il tubo catodico, si potevano vedere i cartoni animati o i film o qualche partita, ma la stessa partita di calcio non aveva tutti i problemi di diritti di oggi. Eri fortunato se gli arbitri vedevano un fuorigioco, non come adesso con il VAR, anche chiamato replay, che permette di analizzare le azioni precedenti, comunque si sbaglia lo stesso, soprattutto in alcune circostanze.  

Le televisioni a casa possono superare persino i 100 pollici di schermo, praticamente sembra di stare in campo se si vede una partita; ci sono tante piattaforme digitali con abbonamenti variegati, le catene cinematografiche hanno tecnologie all’avanguardia per un’esperienza sempre più immersiva, d’altro canto i cinema di nicchia sono frequentati solo da cinefili, quando non chiudono definitivamente.  

Nel ’78 abbiamo continuato le missioni interplanetarie, non immaginando lo sviluppo scientifico attuale: l’esplorazione di Marte.   

Per finire, la musica anni ’80 ha segnato un’epoca: ancora oggi la balliamo e cantiamo, e anche se alle nuove generazioni può sembrare antiquata, sta tornando di moda con i suoi strumenti elettronici e tecnologici. Sono cambiate tante cose alcune in meglio, altre in peggio, ma quando si parla degli anni ’80 e ’90 si prova molta nostalgia, anche se come dice Antonello Venditti a malincuore “Goodbye Novecento”. 

 

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