Siamo in un’era in cui il primato digitale è indiscusso: l’informazione e la divulgazione stanno vivendo una repentina evoluzione e questo per via dell’arrivo delle tecnologie informatiche. L’ascesa, inoltre, dei social network ha influito nel modo di fare giornalismo, tuttavia questo sta avendo dei risvolti problematici connessi al fatto che in rete si vive senza regole. Ognuno di noi è a conoscenza dell’abisso che aprono i social, nella loro degenerazione informativa che però, purtroppo, sta aprendo nuove strade e nuovi modi di fare notizia. Questo sfortunatamente ha dato spazio ad un mix spinoso e complesso di contenuti interamente (o parzialmente) falsi o errati. Da questo possiamo dedurre che vi sono delle criticità contemporanee riguardanti il giornalismo dei nostri tempi, che si mostrano come sfide per le istituzioni politiche di oggi. L’uso dei social, come Istagram, TikTock, consente anche di saltare del tutto l’intermediazione dei giornalisti, il famoso quarto potere, perché i leader politici preferiscono arrivare al pubblico direttamente attraverso lanci e post. Questa forma di populismo deteriora la democrazia che si basa sul bilanciamento dei poteri ( esecutivo, legislativo, giudiziario ecc…..).
La disinformazione dei media, ove siamo costantemente connessi online, è un tema scottante, poiché l’informazione va incontro ad un continuo processo di manipolazione, è dunque opportuno, che si legga o si scriva, un pezzo di giornale, si verifichino le fonti, poiché la diffusione di notizie false e alterate è davvero molto estesa. In questo panorama il giornalismo ha prospettive poco floride. Le fake news cavalcano l’onda del web, arrivano prima dell’informazione corretta e fanno più scalpore; raccontano storie succulente. D’altronde l’inganno è uno dei problemi etici più comuni nel giornalismo dell’era digitale.
Ma il giornalismo, al di là delle fake news, è di fronte ad un’altra sfida. L’intelligenza artificiale ha cambiato il modo di fare informazione nel bene e nel male. I media tradizionali mantengono ancora una correttezza e purezza dell’informazione ma sarà sempre più diffusa l’utilizzazione dell’AI per svolgere compiti di ricerca, l’analisi dei dati e addirittura la scrittura di articoli. Grazie a questa nuova tecnologia, l’analisi di grandi quantità di dati, è diventata più efficiente. Inoltre i Media sono in grado di utilizzare algoritmi per personalizzare il contenuto in base alle preferenze degli utenti.
Quindi se da una parte l’IA è di grande aiuto, dall’altra può essere dannosa per l’informazione giornalistica e per la società. I bot (programmi che riproducono comportamenti umani in modo automatico) e gli algoritmi, infatti, possono essere programmati per diffondere informazioni false e manipolare la percezione pubblica su determinati argomenti. Perciò da un lato si possono creare notizie in modo rapido ed efficiente e si può migliorare la produttività dei giornalisti, ma dall’altro i contenuti di queste notizie create potrebbero risultare poco originali e poco strutturati. Il rischio è che il ruolo del giornalista venga del tutto rimpiazzato dall’IA, questo significherebbe perdita di posti di lavoro nel settore dell’informazione, la svalutazione della professionalità e lo sminuimento dell’etica giornalistica. Insomma questa tecnica di apprendimento presenta delle sfide significative per l’informazione giornalistica, ma è doveroso che i giornalisti e i loro sindacati siano consapevoli di queste minacce e si informino per affrontarle in modo ragionevole.
L’evoluzione del giornalismo, in generale grazie alla diffusione web e dei social, ha influenzato anche il giornalismo investigativo. Da un canto internet ha reso più facile e veloce la diffusione delle notizie e ha permesso ai giornalisti di raggiungere un pubblico più ampio e variegato. Dall’altro però ha messo i professionisti di fronte ad ardui problemi. L’enorme quantità di informazioni disponibili online, compresa quelle con fonti poco affidabili, mette i cronisti di fronte ad un grosso lavoro, particolarmente faticoso, di verificare i fatti prima di pubblicare una notizia. La diffusione di notizie false o manipolate può compromettere la loro credibilità. Il Web ha però parallelamente anche fattori positivi, ovvero si possono utilizzare strumenti digitali per raccogliere e analizzare dati in modo più efficiente, e si possono trovare fonti poco reperibili e testimoni che altrimenti non sarebbero accessibili. In ogni caso il giornalismo d’inchiesta resta una colonna portante del giornalismo stesso per il suo ruolo di controllo del potere e di tutela dell’interesse pubblico, utilizzando anche le intercettazioni telefoniche alle quali si vorrebbe mettere il bavaglio. Questo tipo di comunicazione si propone di indagare su questioni di interesse pubblico, rivelando informazioni nascoste, corrotte e fraudolente; si concentra spesso su casi di corruzione, scandali politici, abusi di potere o altre questioni sociali importanti. Chi se ne occupa mette in luce fatti scomodi o celati per scoprire la verità. Il giornalismo d’inchiesta è fondamentale perché verifica l’operato delle istituzioni, ne garantisce la trasparenza e l’onestà nel pubblico interesse.