La galleria Sic12 ha ospitato dal 9 all’ 11 novembre, la mostra “Il corpo ricorda” nell’ambito del Festiva Tracce.
“L’arte rivela, trasforma e sublima le “Tracce” della memoria e l’oblio lasciano il nostro corpo. Oggi, le evidenti ferite del “corpo sociale” ci costringono più che mai a uscire dall’individualismo contemporaneo. I nostri corpi, che rifiutano di sottomettersi alle norme e all’imposizione di un genere predefinito, non sono meno sensibili alle domande del nostro tempo. I nostri corpi, che toccano, guardano e sentono, allo stesso tempo si sentono toccati, guardati e sentiti, si definiscono anche nei loro rapporti con il mondo. Dare a questi corpi in rivolta, in lotta, in transizione uno spazio di espressione e di ascolto è la vocazione stessa di questo festival.”
La mostra di snoda in un percorso che inizia dalle poesie di Costantino Cavafis, che funge da introduzione e orientamento per lo spettatore. Seguono una serie di opere di artisti italiani e francesi come Saverio Fontana, Alessandra Michelangelo, Michelle Nedjar, Philippe Marien, Gabriel Evarard, Frantz Jacques.

Saverio Fontana, nasce a Genova, appassionato di disegno, di meccanica e di paesaggio fin fdalla sua infanzia, disegna memorizzando dettagli di attrezzi meccanici che vede da quando è piccolo nell’officina del padre. L’artista, in questa mostra, espone disegni di macchine, calzature, biciclette e articoli per la casa. Del corpo umano include nei suoi tratteggi, solo le mani, intente nel lavorare.
Alessandra Michelangelo è un’artista che rappresenta a pastello figure di carattere astratto con un gesto essenziale e incisivo, propone all’interno di questa mostra corporature, spesso senza testa. Michelle Nedjar, è un’artista e ricercatore francese, di famiglia ebrea di origine algerina. Molti dei suoi parenti sono stati uccisi nei campi di concentramento nazisti e nella mostra ha proposto una scultura composta da materiale di scarto che rappresenta una figura umana, quasi un bambola feticcio. Spesso le sue figure sono mostruose, a volte addirittura ritrae corpi bruciati o mutilati. Philippe Marien, nasce in Francia, ballerino e attore, lavora al “Saint Grand Atelier” di Vielsalm in Belgio, propone per questa mostra soggetti erotici con rappresentazione di seni e sederi femminili, produce collage e disegni partendo da screenshot presi da internet, che vengono definiti come Cut-up visivi.

Per Gabriel Evarard il ruolo della donna è centrale nel suo immaginario. Ha una memoria prodigiosa e una conoscenza enciclopedica sul mondo dei media, reinterpreta foto di star del cinema, gruppi rock, pop, modelle. Una delle sue opere è stata scelta per la locandina della mostra.
Frantz Jaques detto Guyodo disegna come artista autodidatta, tra queste opere ci sono figure inquietanti che rappresentano varie divinità e spiriti voodoo, utilizzando vecchi telai di auto e perfino ossa umane.
All’interno della mostra, che ha ospitato questi ed altri artisti, ci sono stati incontri e workshop sul tema del corpo e dell’altrove, che hanno coinvolto tutto il pubblico dei visitatori.