Il futuro ha il profumo dell’innovazione: le nuove frontiere dell’olfatto digitale

È lo scoop del momento: tra qualche anno saremo in grado di sentire gli odori tramite i nostri dispositivi elettronici o attraverso delle cartucce da inserire nei nostri telefoni o tablet. È una scoperta sensazionale. Forse un giorno potremo sentire addirittura i profumi nel profondo dei nostri sogni. Questo è quello che è stato pubblicato sulla famosa e prestigiosa rivista “Science” -rivista scientifica pubblicata dall’American Association for the Advancement of Science, ed è considerata una delle più prestigiose riviste in campo scientifico, insieme a “Nature.”-..

Da una ricerca è nato un progetto, infatti, una rete neurale in grado di riconoscere l’odore di un centinaio di compositi studiando innanzitutto le strutture delle molecole. Si tratta di un nuovo modello di intelligenza artificiale molto complesso. Potremo percepire ed apprezzare circa cinquemila sostanze aromatiche, e la scala degli odori è paragonabile, se non superiore, a quelli originali presenti nella realtà e in natura. Più in là forse saremo in grado di capire come il cervello umano interpreta ogni fragranza o effluvio.

Questa tecnologia potrà avere diverse applicazioni con le quali sarebbe possibile ottimizzare la vita delle persone, inclusa l’assistenza medica. 

Ma uno dei fattori più importanti è che quest’innovazione potrà essere utilizzata ben presto per diagnosticare malattie e favorire la diagnosi precoce di alcune patologie.

Grazie alle nuove tecnologie di sensori, sarà possibile appunto riconoscere eventuali malattie e, sull’analisi di profili aromatici, si potranno identificare alcune patologie del corpo umano come il cancro, il diabete, l’Alzheimer ecc.. Questo strumento analitico avanzato sarebbe in grado di individuarle e diagnosticarle  prima che arrivino a raggiungere stadi troppo avanzati. Ciò significa che, in molti casi, sarà possibile intervenire per cambiare radicalmente il corso della malattia.

Grazie ad un trattamento tempestivo, miglioreranno le possibilità di guarigione e la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia questo discorso è ancora in fase di sviluppo e richiede ulteriori ricerche per diventare una realtà nella pratica medica.

Non è finita qui. Questo sensore olfattivo elettronico potrebbe essere utilizzato anche  per monitorare la qualità dell’aria negli ambienti ospedalieri o in altre strutture sanitarie, rilevando la presenza di sostanze chimiche o agenti patogeni che sarebbero dannosi ai pazienti o al personale medico.

O per studiare la sicurezza alimentare, rilevando la presenza di contaminanti o sostanze nocive negli alimenti.

C’è anche la possibilità che venga usato per identificare odori pericolosi in ambienti di lavoro come fabbriche o impianti chimici, contribuendo a prevenire incidenti o esposizioni nocive alla salute umana.

Ad ogni modo questa tecnologia sarà presente nelle nostre mani nella vita di ogni giorno. 

Pochi mesi fa in Giappone è stato inventato Scentee, un dispositivo per smartphone che, grazie a delle apposite cartucce, permette di riprodurre fragranze floreali come la lavanda, ma anche l’aroma del caffè appena preparato, della mentuccia e del curry speziato. Grazie a questa applicazione riceveremo notifiche e messaggi aromatizzati per esempio tramite Facebook. E come se non bastasse la mattina la sveglia del telefono potrebbe darci il “buongiorno” con un profumo da abbinare a una suoneria. L’idea di mandare messaggi “profumati” ricorda molto le lettere amorose che si spedivano agli inizi del secolo scorso impregnate del profumo preferito. Scentee è un applicazione ancora in fase di studio, infatti non registra i profumi ma li riproduce in base a quelli che possiede nella sua gamma, non è così semplice come scattare una foto.

Questo tipo di olfatto digitale è noto anche come naso elettronico. Gli studi che sono stati effettuati riguardano diversi ambiti. Sono state condotte ricerche per sviluppare sensori che possano rivelare e identificare diversi composti chimici presenti in odori specifici. Questi rilevatori possono essere basati su diverse tecnologie, come sensori a polimeri conduttivi, a semiconduttori, a microrray di proteine olfattive e sensori a nanotubi di carbonio.

In generale questo nuovo sistema sensoriale potrà aprire nuovi orizzonti nel monitoraggio e nella diagnosi in diversi settori, ottimizzando la vita delle persone attraverso una maggiore sicurezza, una salute migliore e una condizione più sicura della qualità dell’ambiente circostante.

 

foto in copertina dell’utente Cdd20 su Pixabay.