Quando l’arte creativa incontra l’IA: minaccia o evoluzione?

L’intelligenza artificiale si sta facendo avanti sempre più prepotente, perfeziona il nostro lavoro, le nostre professioni in molti campi, anche in quelli più creativi,  come la grafica. Infatti, grazie ad alcune ChatBot si possono generare immagini grafiche a partire da piccoli input. E i grafic designer sentono minacciata la propria professione, ma si stanno ancora chiedendo se l’IA sia una valida alleata o un sostituto.

Abbiamo cercato di fare chiarezza con l’aiuto di Fabio Corona, un’operatore grafico romano, trentacinquenne, esperto nel settore. Direttamente dal quartiere del Quadraro, zona Parco degli Acquedotti Fabio studia al Centro di formazione professionale Pio XI, si specializza in seguito come grafico prestampa, ovvero si forma su tutta la parte di progettazione e design di un prodotto grafico prima dell’invio alla parte di stampa vera e propria. 

Dopo gli studi, con grande impegno, essendo fermamente convinto che non c’è quasi nulla che si possa imparare meglio che da autodidatta, si è cimentato nello studio della grafica 3D (modellazione, rendering, video editing e post FX), stampa 3D, loT e infine anche IA.

Per far luce su alcuni aspetti critici tra Arte grafica e IA abbiamo rivolto a Fabio Corona le seguenti domande:

1. Da quanto tempo usi l’IA? E come la impieghi?

Uso da un paio d’anni circa l’IA, da quando OpenAI ha messo a disposizione di tutti ChatGPT e Midjourney.

L’uso che ne faccio si può suddividere in tre categorie: come Chat assistenziale (Perplexity.ai), per programmare (GitHub Copilot integrato con Visual Studio Code) e generativa (Stable Diffusion)

2. Secondo te l’AI può essere un alleato nel lavoro creativo? E se sì come?

Credo indubbiamente che l’IA possa essere un alleato nel lavoro creativo e non solo…
Il presupposto per creare un buon prodotto è che il Grafic designer abbia buone basi creative, doti e critica artistica.
Si può dire sia imprescindibile una base conoscitiva di quel che si sta utilizzando.
Perchè i vari software per la gestione dei contenuti creativi vanno studiati come tutti gli altri software di cui ci si serve.
Credo che la risorsa più preziosa che ci offre l’IA sia il tempo, poiché ce ne fa risparmiare tanto facilitando molti lavori, quindi sì credo sia una buona alleata.

3. Sai distinguere un’opera creativa umana e una realizzata con l’IA?

Nell’arte o grafica attualmente per ora si vede la differenza, specialmente se il gestore di IA è poco esperto e una volta generato qualcosa, si accontenta e dice “buona la prima” come si vede in tante opere tralasciando alcuni aspetti grafici, ma andando nel dettaglio si possono notare alcune inesattezze come la prospettiva, gli ambienti, i dettagli, i testi.

Tuttavia vediamo miglioramenti di giorno in giorno, quindi a breve probabilmente si arriverà al punto che sarà sempre più difficile distinguere un’opera d’arte fatta da IA perché sarà sempre più perfetta.

4. Secondo te è etico professionalmente sfruttare l’IA?

Secondo me è etico professionalmente sfruttare l’IA. Posso fare un semplice paragone, usare l’AI è come usare una calcolatrice,  ci semplifica e velocizza i nostri calcoli, invece di farli a mano ogni volta. Ritengo che l’IA sia un software come un altro che può aiutarci nello svolgimento di varie attività, realizza graficamente, in poco tempo, un’opera d’arte che noi potremmo fare con fatica con tempera e pennello. Il problema di fondo è la disinformazione, L’IA non è “un’identità che pensa” ma semplicemente un software con algoritmi decisionali complessi.

5. L’utilizzo dell’IA su larga scala potrebbe influire sulla professione di un individuo,
nel senso che potrebbe andare a sostituire il lavoro creativo degli esseri umani. Tu cosa ne pensi?

Sicuramente l’IA è un po’ come la rivoluzione industriale, quindi la storia ci insegna
che una macchina sostituisce in modo eccellente 10 dipendenti in una catena di montaggio, per esempio, sicché sì in qualche modo c’è la possibilità che alcuni lavori vengano messi a rischio, ma io credo fortemente nel progresso tecnologico, poiché dove un lavoro diventa superfluo, perché sostituito da una macchina, sicuramente ci sarà una nascita di nuovi lavori in relazione alle nuove tecnologie, dipende solo dalla persona se è disposta ad aggiornarsi alle nuove tecnologie. Dunque: nuova tecnologia, nuovi mestieri.

 

Foto di Fabio Corona