N#61: Si ricomincia! Fuori con prudenza

«I servizi di salute mentale sono una parte essenziale di tutte le risposte dei governi a COVID-19. Devono essere ampliati e interamente finanziati. Le politiche devono supportare e prendersi cura delle persone con disturbi mentali e proteggere i loro diritti umani e la loro dignità.»

António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite

 

Dire che il COVID-19 ha cambiato l’assetto della nostra società non è un’affermazione troppo ardita.

Le nostre abitudini quotidiane non sono più le stesse a partire dall’igiene, al modo di relazionarci con le altre persone fino all’utilizzo che si fa dei social.

Il COVID-19 lascerà un segno in questo millennio su molti fronti, non solo sulla società, sull’economia e sulle istituzioni, ma anche sulla sanità e la salute mentale.

L’intenzione di intervenire in questi ambiti l’ha confermata anche il Governo, che con il Decreto Rilancio ha stanziato oltre 3 miliardi di euro per rafforzare il servizio sanitario italiano.

In un’intervista a Il Sole 24 ore, Starace ha spiegato che gli effetti negativi del COVID-19 hanno avuto ripercussioni sullo sviluppo neuro-cognitivo, motorio e relazionale delle persone. Non solo, lo psichiatra ha anche sottolineato che la ripresa economica deve andare di pari passo a quella esistenziale.

Per quanto riguarda il servizio sanitario, sostiene Starace che questa pandemia può essere un’opportunità per ridefinire obiettivi e modalità assistenziali.”