Il Corriere dei Piccoli in mostra al WOW Spazio Fumetto di Milano: dal 13 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019

Ogni anno è buono per ricordare il mitico Corriere di Piccoli, considerato la prima testata a fumetti dell’editoria italiana! Quest’anno, ad esempio, ricorre il centodecimo anniversario dalla sua nascita : il primo numero uscì il 27 dicembre 1908 sotto il nome di “Supplemento illustrato del Corriere della Sera”, era disegnato dal geniale Antonio Rubino e costava la modica cifra di 10 centesimi. L’idea nasce da una sociologa, Paola Lombroso, figlia del più celebre Cesare, la quale si ispira ai supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi, tenendo conto di precursori italiani come il “Giornale per i bambini” (dove era nato Pinocchio) e il “Giornalino della domenica” di Vamba (dove appariva a puntate il “Giornalino di Gianburrasca”), con il quale tra l’altro la stessa Lombroso collaborava.

Con il Corriere dei Piccoli di fatto i fumetti cominciano ad entrare prepotentemente nell’immaginario italiano. In America erano presenti già da almeno 10 anni, e stavano riscuotendo un successo clamoroso. Al direttore del Corriere della Sera dell’epoca, Luigi Albertini, l’idea piace, ma non è convintissimo di affidare un progetto così importante ad una donna, e così coinvolge Silvio Spaventa Filippi, già impegnato nel quotidiano e nella altre testate supplementari, mentre a Zia Mariù (pseudonimo di Paola Lombroso, all’epoca 37enne), viene affidata la rubrica delle Lettere del nascente Corriere dei Piccoli.

Oggi, il museo del fumetto milanese “WOW Spazio Fumetto” ricorda proprio il Corriere dei Piccoli, dedicandogli una mostra che sarà possibile visitare dal 13 ottobre al 13 gennaio 2019. Oltre però a celebrare tutta la sua storia, i tipi di WOW hanno voluto dare spazio a tutto ciò che rimaneva un po’ nascosto al tempo, ossia proprio al coinvolgimento delle poche donne in questo contesto (di fatto, le redazioni erano “cose da uomini”). La stessa Pala Lomroso, che lascerà la redazione nel 1912 disgustata dal sostegno del giornale alla conquista della Libia, viene raccontata per la prima volta in modo ampio. Ella rimane un punto di riferimento per la letteratura e per la didattica fino alle leggi razziali del 1938, che di fatto finiscono per ferire a sangue anche gli ambienti culturali, oltre che la migliore editoria italiana. Oltre alla Lombroso, dunque, ampio spazio è riservato a Grazia Nidasio, entrata in redazione giovanissima negli anni Cinquanta per accompagnare il Corriere dei Piccoli (e dal 1972 anche il Corriere dei ragazzi), per quarant’anni, con personaggi come Valentina Mela Verde e La Stefi, tanto per ricordare due nomi importanti.

Ma come venivano raccontati i fumetti all’epoca? Per molti anni, dal 1908, al posto delle familiari nuvolette ci sono delle agili strofe in rima, poste sotto ogni vignetta, che raccontano e commentano il tutto. Sono, di fatto, i veri protagonisti: i memorabili testi del Corrierino saranno una delle ragioni dello straordinario successo del nuovo giornale e dei suoi indimenticabili personaggi. Non possiamo non ricordare il negretto Bilbolbul di Attilio Mussino (primo personaggio italiano, appara nel mitico n.1), Quadratino di Antonio Rubino, il protobalilla Schizzo di Mussino, il popolare Signor Bonaventura di Sto (ossia Sergio Tofano), nato nel 1917 e continuato fino agli anni Ottanta. Abbiamo poi Marmittone di Angoletta, senza scordare le fortune da oltreoceano, come Buster Brown (da noi ribattezzato Mimmo), o come il gatto Felix, come Fortunello, Arcibaldo e Petronilla, Bibì e Bibò, Capitan Cocoricò e Tordella

La mostra racconta il mitico settimanale in un percorso cronologico che permette al visitatore di conoscere sia la storia del Corriere dei Piccoli sia i personaggi e gli autori che per quasi novant’anni l’hanno portato avanti. Oltre a raccontare tutte le donne che ne hanno fatto parte, la mostra si sviluppa in sezioni che suddividono la storia del Corriere in periodi: dai cambiamenti di formato al breve cambio di nome (Giornale dei Piccoli a cavallo del 1945-1946), da un’introduzione di una vera e propria copertina nel 1962, al radicale restyling del 1968 fino alla sua chiusura definitiva, avvenuta (purtroppo!) nel 1995. In particolare viene evidenziato come negli anni cinquanta e sessanta lo spazio dedicato ai fumetti aumenta e diminuisce a seconda della sensibilità e del gusto dei direttori che si avvicendano. Dal gennaio 1972 la testata viene affiancata al Corriere dei Ragazzi, che invece si rivolge ad un lettore più adolescente. Tuttavia, mentre il Corriere dei Piccoli proseguirà, il Corriere dei Ragazzi, dopo essere stato più volte modificato e ridimensionato, chiude definitivamente nel 1984. Da qual momento, lo stesso Corriere dei Piccoli modifica un po’ il suo target, introducendo al suo interno anche personaggi del mondo dell’animazione giapponese. Dopo un altro cambio di nome nel 1992 (diventa Corrierino) e la trasformazione in un economico tabloid, la storica pubblicazione cessa la sua attività il 15 agosto 1995.

Non resta dunque che andare a visitare la mostra, all’interno della quale troverete non solo il primo numero originale del 1908, ma anche numerosissime tavole originale dei vari autori che si sono susseguiti per 90 anni. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito: www.museowow.it

Matteo Roberti