Il gioco è un elemento fondamentale nello sviluppo umano e ricopre un ruolo cruciale in psicologia. Non è solo un’attività ludica, ma anche un potente strumento per l’apprendimento, l’espressione emotiva e la socializzazione. E’ proprio grazie al gioco che individui di tutte le età possono esplorare le proprie emozioni, affrontare le sfide e sviluppare competenze sociali e socio-pragmatiche, ovvero la capacità di mettere in pratica come ci si comporta in alcune situazioni sociali.
Si tratta dunque di un’attività fondamentale nello sviluppo umano, che assume diverse forme e funzioni nel corso della vita. In psicologia è considerato un elemento fondamentale per la crescita cognitiva, emotiva e sociale, sia nei bambini che negli adulti.
Parlando di gioco si pensa solitamente al contesto infantile ed in effetti è proprio in questa fase della crescita che il gioco assume un ruolo essenziale, ponendosi come uno dei primi canali attraverso cui il bambino entra in comunicazione con l’adulto. Molti psicologi hanno analizzato il valore e la funzione del gioco: secondo Jean Piaget, psicologo e pedagogista svizzero, rappresenta una forma di apprendimento attivo, in cui i bambini possono esplorare e comprendere il mondo circostante: attraverso il gioco simbolico, ad esempio, essi imparano ad esprimere le proprie emozioni e a comprendere le norme sociali.
Nel corso degli ultimi decenni, molti studi scientifici hanno ormai ampiamente confermato come le attività ludiche non favoriscano solo l’espressione emotiva e la socialità, ma siano anche fondamentali nello sviluppo cognitivo, migliorando le capacità di problem-solving e il pensiero critico.
Proprio per questo motivo, anche in ambito terapeutico, il gioco è ad oggi ampiamente utilizzato nel potenziamento cognitivo o in situazioni in cui sia richiesta una stimolazione o una riabilitazione di queste funzioni. A seconda della situazione, possiamo utilizzare delle attività ludiche o veri e propri giochi da tavolo che stimolino determinate funzioni cognitive che si intendono potenziare (attenzione divisa, selettiva, funzioni visuospaziali, linguaggio, funzioni esecutive, pensiero logico e abilità di pianificazione).
Ma non solo: il gioco può essere utilizzato per promuovere la conoscenza e il rispetto di regole, dei turni e dell’attesa. Diventa quindi un utile strumento di terapia nel caso dei disturbi del neurosviluppo, come ad esempio il deficit di attenzione/iperattività, caratterizzato dalla difficoltà nel mantenimento dell’attenzione su uno stimolo e/o nel controllo del proprio comportamento, che si manifesta spesso con una difficoltà a rispettare turni e regole. In questi casi il gioco permette anche in terapia di ricreare delle condizioni stimolanti per il bambino, che può così apprendere e fare esperienza in un contesto decisamente più accettabile e piacevole: la terapia spesso si svolge in gruppo, in modo da ricreare delle situazioni sociali o delle dinamiche che possono accadere naturalmente nella vita quotidiana del bambino, a scuola o con gli amici, dandogli però la possibilità di fare esperienza di modelli di comportamento differenti e modalità di relazione più funzionali. E’ chiaro quindi come il gioco appaia come un terreno particolarmente fertile ed appropriato per stimolare il bambino a ritrovarsi in un’esperienza positiva e interessante, supervisionata dal terapeuta, in cui sperimentarsi e migliorare i propri comportamenti, attraverso l’aiuto e le strategie fornite spontaneamente dal gruppo dei pari.
In casi particolarmente delicati, attraverso la terapia del gioco, l’attività ludica può costituire uno strumento utile e di supporto per aiutare i bambini ad esprimere emozioni difficili e a elaborare esperienze traumatiche. Attraverso il gioco, infatti, i bambini possono comunicare in modo non verbale, permettendo ai terapeuti di comprendere meglio le loro preoccupazioni e i loro sentimenti.
L’influenza del gioco sugli aspetti cognitivi e sociali si osserva anche nei ragazzi più grandi e negli adulti: attraverso le sfide ludiche, gli individui sviluppano abilità cognitive come la memoria, l’attenzione e la capacità di adattamento, problem solving e pensiero laterale, cioè la capacità di affrontare i problemi in modo creativo pensando fuori dagli schemi. Il pensiero laterale è una competenza ad oggi costantemente caldeggiata nel contesto scolastico, e giochi che richiedono strategia e pianificazione possono stimolarlo e migliorare le capacità di analisi e decisione.
Proprio nel contesto scolastico, negli ultimi anni è stata introdotta con grande successo la gamification, una metodologia di insegnamento che utilizza le dinamiche proprie soprattutto dei videogiochi in ambito educativo (ma anche professionale), dimostrandosi particolarmente efficace nell’incentivare l’apprendimento e la motivazione di tutti gli studenti. Questa metodologia, applicata in ambito didattico, ha infatti dimostrato non solo una grande versatilità nel poter essere applicata a tutte le materie, ma anche un’utilità nel promuovere e stimolare la motivazione ad imparare, ponendo i ragazzi al centro della costruzione del proprio sapere e promuovendo la collaborazione con il gruppo dei pari, favorendo socializzazione e cooperazione.
Anche negli adulti, però, il gioco non perde la sua importanza. Attività ludiche come giochi da tavolo, sport o attività artistiche possono fungere da sfogo per lo stress e contribuire così a migliorare il benessere psicologico, stimolando la creatività, la capacità di problem-solving e le relazioni interpersonali. Inoltre, il gioco di ruolo e quelli di strategia possono migliorare anche nell’adulto le competenze sociali e la resilienza.
In conclusione, il gioco rappresenta una dimensione fondamentale della vita umana, influenzando profondamente lo sviluppo psicologico e sociale. Dalla prima infanzia all’età adulta, offre opportunità uniche per l’apprendimento, l’espressione emotiva e il benessere psicologico. La sua integrazione nelle pratiche terapeutiche e nei contesti educativi può portare a risultati significativi, dimostrando che, in fondo, il gioco è un linguaggio universale che parla al cuore della nostra umanità.