Ci sarà sicuramente capitato di notare comportamenti in bambini o adolescenti che non sembrano adeguati al contesto. Episodi di rabbia incontrollabile, scoppi d’ira, irritabilità, suscettibilità, vendicatività. Bambini o adolescenti che sembrano incapaci di controllare la loro aggressività, diventando spesso polemici, provocatori sia a casa che negli altri contesti in cui si sperimentano (scuola, attività sportive). In tutti questi casi il loro grado di aggressività sembra spropositato rispetto alle provocazioni subite. Con molta probabilità siamo davanti a un disturbo del comportamento. Di che si tratta?
All’interno di questa categoria ritroviamo tutti quei disturbi che si caratterizzano per le condotte socialmente disfunzionali quali aggressività, impulsività, oppositività, iperattività e con esordio in età prescolare e scolare. Nel DSM 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) vengono definiti :
Disturbi da comportamento dirompente , del controllo degli impulsi e della condotta al cui interno abbiamo: il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), il Disturbo Esplosivo Intermittente e il Disturbo della Condotta (DC). Sono caratterizzati da: disregolazione emotiva, comportamenti esternalizzanti, comportamenti che violano i diritti degli altri e mettono il soggetto in contrasto con le norme sociali e con le figure che rappresentano l’autorità. Solitamente iniziano a verificarsi durante l’infanzia (7-11anni) o l’adolescenza (12-18 anni).
L’aspetto tipico di questi disturbi è la componente della disregolazione che può essere distinta in disregolazione emotiva (vulnerabilità, reattività , scarsa consapevolezza delle emozioni, pensieri ed impulsi ad agire, identità confusa) ; disregolazione Interpersonale (relazioni instabili , isolamento sociale, litigi famigliari continui) ; e disregolazione Comportamentale (comportamenti impulsivi come marinare la scuola , condotte sessuali a rischio, comportamenti di abuso e autolesionismo).
Possiamo immaginare questi tre disturbi lungo un continuum in cui da un lato abbiamo il Disturbo Esplosivo Intermittente che si caratterizza per il discontrollo totale della rabbia e dall’altro il Disturbo della Condotta caratterizzato da comportamenti che violano i diritti di animali o persone ma senza perdita di controllo, più legato al comportamento quindi anziché l’espressione di una emozione di rabbia incontrollata. Al centro troviamo il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) con una manifestazione sia emotiva, tramite rabbia e irritabilità, sia comportamentale.
Vediamoli più da vicino:
– Il Disturbo Esplosivo Intermittente si caratterizza per la totale mancanza di controllo degli impulsi aggressivi, esplosioni di rabbia che si manifestano attraverso aggressioni verbali, fisiche (anche verso persone), ma senza provocare danneggiamento in maniera intenzionale, non sono premeditati e non hanno un secondo fine. Queste ricorrenti esplosioni di aggressività causano disagio e ledono il funzionamento globale dell’individuo. Questo disturbo non si può diagnosticare prima dei 6 anni.
– Il Disturbo della Condotta (DC), al contrario, manca completamente della componente di discontrollo della rabbia, ma si caratterizza invece per un’intenzionale violazione dei diritti fondamentali di altre persone o animali o di violazione delle norme e delle regole sociali. Il comportamento causa un malfunzionamento globale dell’individuo in più contesti (famigliari, scolastici, lavorativi). Solitamente il disturbo della condotta è precursore di un disturbo antisociale in età adulta.
- Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) si caratterizza sia per l’umore collerico e irritabile che per il comportamento provocatorio o vendicativo (litiga spesso con figure che rappresentano l’autorità o le regole). Il bambino/adolescente va spesso in collera, sfida, irrita deliberatamente gli altri, accusa, ed è vendicativo. Il DOP potrebbe essere precursore di un disturbo della condotta. La gravità del disturbo viene valutata sulla base di diversi fattori e situazioni relazionali.
Nei bambini o adolescenti con Disturbi del comportamento, solitamente possiamo riscontrare la compresenza con altri disturbi (D. d’ansia, D. dell’Umore, ADHD) ed a volte si rilevano anche già tratti di disturbi di personalità (Antisociale, Bordenline ed Evitante).
Il trattamento con questo tipo di disturbi deve essere su più livelli: multimodale con il coinvolgimento di vari settings e delle figure significative per il bambino/adolescente.
Il lavoro prevede una terapia individuale con i bambini e un lavoro di parent training con i genitori unito a un importante lavoro di rete con le scuole e gli educatori che si occupano del minore. Esistono modelli basati su evidenze scientifiche come ad esempio il Coping Power Program (sviluppato negli usa da circa vent anni da J.Lochman e collaboratori) ideato per i bambini in fascia di età tra i 7 e gli 11 anni che si compone di una parte di psicoterapia individuale , una parte di psicoeducazione su problematiche scolastiche pensata per i genitori e una parte di trattamento di gruppo con i coetanei.
Gli interventi psicoterapeutici pensati per i bambini hanno lo scopo di modificare e aumentare le capacità di riconoscimento delle emozioni, le abilità di problem solving in situazioni interpersonali o di compito individuale e le capacità di autocontrollo dell’impulsività. Mentre con i genitori vengono effettuati colloqui di supporto sia di coppia che individuali per aiutarli a comprendere il disagio del figlio e per apprendere modelli efficaci di intervento.
Per quanto riguarda la fascia 12-18 anni esiste un modello di riferimento basato su evidenze scientifiche chiamato Connect (ideato in Canada) che ha una prospettiva più relazionale e che si fonda sulla Teoria dell’attaccamento di Bowlby. Si interviene, quindi, prevalentemente sui genitori: i comportamenti disfunzionali vengono letti come espressione dei bisogni degli adolescenti che si esprimono all’interno della relazione di attaccamento.
Grazie a questi interventi clinici la sintomatologia manifestata dal bambino/adolescente viene ridimensionata e vengono acquisite nuove strategie relazionali.
Bibliografia:
American Psychiatric Association, 2014, DSM-5. Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali”, Raffaello Cortina Editore
John E. Lochman, Karen Wells e Lisa A. Lenhart, 2012, “Coping Power, Programma per il controllo di rabbia e aggressività in bambini e adolescenti”, Erickson
Ruglioni, Muratori, Milone, Manfredi, Lambruschi, 2009, “Il trattamento multimodale dei disturbi da comportamento dirompente in bambini di età scolare: presentazione di un’esperienza”, Rivista Cognitivismo Clinico
Moretti et al., 2004, “Connect Parent Program”
Giulia Rizzi di Psicologi in Ascolto
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