Tanti sono i problemi che la pandemia da Covid-19 ha acuito nel mondo. In alcuni casi, inoltre, ha fatto emergere realtà difficili che prima pensavamo non ci fossero. Le restrizioni, la paura del contagio e la mancanza di copertura vaccinale in buona parte del mondo sono ancora all’ordine del giorno. In questo quadro di incertezza generale, i bambini rappresentano una fascia di popolazione a rischio sia per le conseguenze psicologiche che per quelle più pratiche, come descritto nel rapporto «Preventing a lost decade: Urgent action to reverse the devastating impact of Covid-19 on children and young people», pubblicato il 9 dicembre 2021 dall’Unicef, in occasione del settantacinquesimo anniversario dell’agenzia internazionale.
Henrietta Fore, direttrice generale dell’Unicef ne ha fatto un punto:
«Sin dalla sua costituzione, l’Unicef ha contribuito a creare un mondo più sano e sicuro per l’infanzia, a beneficio di milioni di persone. Queste conquiste sono ora in pericolo. La pandemia è la più grave minaccia per l’infanzia nei nostri 75 anni di storia. Mentre il numero dei bambini che soffrono la fame, non vanno a scuola, subisce abusi, vive nella miseria o è costretto a sposarsi sta aumentando, quello dei bambini che hanno accesso alle cure sanitarie, ai vaccini, ad abbastanza cibo e ai servizi di base sta diminuendo. In un anno in cui dovremmo guardare avanti, stiamo invece facendo un passo indietro».
Secondo il rapporto che fa una fotografia dell’infanzia nel 2020, più del 13% dei giovani dai dieci ai diciannove anni soffre di un disagio psichico. Fino ai primi mesi della diffusione del contagio, la crisi pandemica aveva causato l’interruzione o la sospensione di importanti servizi di salute mentale in quasi tutti i paesi del mondo.
Questo dato è strettamente legato ad altri rilevamenti di natura più pratica, infatti, con la pandemia si è registrato un aumento dell’8% di bambini colpiti da povertà multidimensionale rispetto al 2019.
Nello specifico, 50 milioni di bambini sono in pericolo di vita a causa della denutrizione acuta col rischio che aumentino di 9 milioni nel 2022. Anche il lavoro precoce può mettere a rischio la salute mentale di fanciulli e fanciulle con un dato di 160 milioni di minori costretti a lavorare che potrebbe aumentare dell’8,4% per il prossimo anno. Altro dato importante sono i 426 milioni di bambini che vivono traumi di guerra e circa 1 miliardo è vittima degli effetti dei cambiamenti climatici.
A fronte di questi dati, l’Unicef ha definito gli interventi necessari per contrastare l’aumento delle difficoltà per la fascia di popolazione che più ha bisogno di protezione e sostegno. Un intervento importante è senz’altro quello di investire nella protezione sociale, nel capitale umano e in una ripresa inclusiva e resiliente, ma bisognerà realizzare ulteriori interventi, come porre fine alla pandemia e invertire l’allarmante tendenza alla regressione dello stato di salute e alimentare dell’infanzia.
L’augurio per questo Natale è che ogni bambino del mondo sia tutelato nei suoi diritti, venendogli garantite un’istruzione di qualità, protezione e buona salute mentale.
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