La stagione calda del 2023 sta per finire, anche se l’anticiclone africano ancora non vuole mollare. Che cosa ci siamo portati in dote per l’inizio di settembre, oltre al ricordo della brezza di mare, dei gelati di frutta e dei tormentoni sulle note reggaeton? In valigia, noi di 180°, ci siamo messi anche due libri, un classico e un’autobiografia, e abbiamo preso l’impegno di commentare tre film. Andiamo con ordine. “Il diavolo” di Lev Tolstoj ci ha fatto piombare in un’atmosfera cupa di fine Ottocento. Nel tormento di un alto borghese che non vuole cedere, dopo il matrimonio, al tradimento e alle tentazioni carnali per una giovane contadina, che lo fanno macerare e piombare nel buco nero dell’ossessione. Il secondo “Il gioco dei vestiti” di Silvana Pisa, ci riporta alla straordinaria stagione dell’ospedale di Gorizia, a fianco di Franco Basaglia che si batte contro secoli di violenza e internamento per aprire i manicomi e dare dignità ai pazienti psichiatrici.Abbiamo risfoderato la critica positiva ad un capolavoro del cinema sociale di fine anni Novanta “Patch Adams”, con uno splendido Robin Williams. Per ultimo ci siamo impegnati in una esaustiva analisi del fenomeno cinematografico di questi giorni: “Barbie”, la bambola più famosa al mondo e “Oppenheimer” lo scienziato che inventò la bomba atomica e che il mondo lo cambiò davvero.
di Gianni Rivolta
Salute mentale:
La clownterapia di Patch Adams di Daniel dell’Ariccia
“Il gioco dei vestiti” di Silvana Pisa di Anita Picconi
Il Cervello è lo schermo:
Con “Barbie” e “Oppenheimer” boom nelle sale cinematografiche di Renè Pontrelli e Claudio Troiani
Cultura:
“Il diavolo” di Lev Tolstoj: quando la tentazione diventa irresistibile di Maria Anna Catera