C’era una volta uno gnomo proprietario di un campo di fiori. Era sempre stato contento del suo campo, ma un giorno si rese conto che i campi accanto al suo erano altrettanto belli, se non di più. D’altra parte come si dice: “L’erba del vicino è sempre più verde”.
Cominciò così a fare strani sogni di conquista, a non dormirci la notte, a esserne ossessionato.
Un giorno la moglie dello gnomo gli disse: “Si può sapere cos’hai? Hai due borse sotto gli occhi così grandi che potresti usarle come buste per fare la spesa!”.
“Ma niente amore mio” rispose lo gnomo, “è solo che vorrei tanto possedere anche gli altri campi che stanno accanto al nostro, sono così belli!”.
“Non mi piace quello che dici, questa storia andrà a finire male” rispose la gnoma con intuito tipicamente femminile, ma lo gnomo la portò in cima all’albero che si trovava al centro del loro campo e anche la gnoma, vedendo tutto quel po’ po’ di fiori, rimase senza parole.
“Il nostro campo è bello… ma quelli lo sono altrettanto, se non di più!”.
Fissò il suo gnomo negli occhi e disse: “Vai e conquista quei campi, dopodiché portami un mazzo di fiori”.
Lo gnomo non aspettava altro che quel lasciapassare. Prese la spada e sconfinò. Subito gli si parò davanti lo gnomo suo vicino.
“Ehilà gnomo amico mio” gli disse questo, “tutto bene? Perché hai la spada sguainata?”.
Lo gnomo non rispose nemmeno, subito partì alla carica. E fu così che i due si trovarono a combattere per tutta la mattina. Spadate di qua, spadate di là, spadate di qua, spadate di là. Alla fine lo gnomo del campo vicino si arrese: “Hai vinto, me ne vado!” e mestamente si allontanò all’orizzonte.
Subito lo gnomo andò nel secondo campo, dove lo attendeva l’altro gnomo suo vicino, che vedendolo combattere aveva già capito l’antifona. Si misero così tutti e due a guerreggiare. Fendenti di qua, fendenti di là, alla fine anche il secondo gnomo si arrese e gli lasciò il campo, allontanandosi all’orizzonte mentre il sole tramontava.
Lo gnomo vittorioso poté adesso alzare lo sguardo sulle sue nuove conquiste, ma quando lo fece non trovo altro che un campo falciato. Tutti i fiori infatti erano stati tagliati dai fendenti delle spade o calpestati dai combattenti. C’erano rimasti solo cinque fiori bianchi che lo gnomo colse in un mazzo per portarli tristemente a sua moglie.