Sulla salute dei migranti nella Asl Roma 2

profughi 180 gradi TRASMO pixabay

Il Sistema Sanitario Nazionale romano è suddiviso prevalentemente in tre grandi zone, Asl 1, 2, 3. La Asl Roma 2 è la più grande per territorio e per numero di abitanti residenti, circa 1,5 milioni di persone (45% del Comune di Roma). Al suo interno è suddivisa in sei distretti sanitari (corrispondenti a 6 Municipi nella zona Sud-Est di Roma Capitale: IV, V, VI, VII, VIII e IX), con alta prevalenza di popolazione anziana (65+) e di stranieri (circa 170 mila persone pari al 13% vs dato nazionale dell’8,5%). Inoltre al suo interno si registra la presenza di numerosi insediamenti informali, come campi rom ed edifici occupati e Centri di accoglienza per popolazione rifugiata e richiedente asilo. Le collettività di stranieri costituiscono una grossa fetta di popolazione residente, con cinque nazionalità prevalenti: Romania 28% (47.024), Bangladesh 11% (19.014) 3. Cina 7% (12.308), Filippine 6% (10.815), Ucraina 4% (6.451). La maggior parte di loro sono collocati in centri di accoglienza o campi per Rom, Sinti e comminanti, oppure in case occupate che a Roma contano circa 5 mila presenze.

L’ intervento della Asl Rm2 per questa utenza si è evoluta passando per punti mobili e campagne, fino ad arrivare nel 2017 all’Istituzione di una Unità Operativa Complessa dedicata alla Salute degli stranieri e delle Comunità Vulnerabili. Ad oggi questa U.O.C. è presieduta dalla dr.ssa Angela Napoli e si localizza all’interno degli ambulatori dei distretti sanitari in giorni e orari dedicati. L’utenza che afferisce a questo servizio è costituita da  cittadini stranieri regolarmente soggiornanti e non (Stranieri Temporaneamente Presenti/Europei Non Iscritti – STP/ENI), che vengono assistiti, per mandato istituzionale, dagli ambulatori.

Secondo le normative vigenti, questa U.O.C svolge le seguenti linee di attività: ambulatoriali di medicina generale per le persone di cittadinanza non italiana, prive di iscrizione al Servizio sanitario nazionale (STP ed ENI) e per i cittadini stranieri, comunitari e non ( rimane valida l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale con la parità di trattamento ai cittadini italiani). 

Il Decreto Legislativo 286/98 disciplina e regolamenta le procedure di accesso al Servizio Sanitario Nazionale da parte degli stranieri, sia quelli regolarmente soggiornanti che quelli non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno. In mancanza di un provvedimento ministeriale che definisce le procedure da seguire, le singole Regioni possono approvare e diffondere nelle proprie strutture sanitarie, delle disposizioni per rilasciare ai cittadini stranieri in fase di regolarizzazione una tessera sanitaria e permettere la scelta del medico di base.

La tipologia di utenza presenta differenti caratteristiche e si può parlare di hard-to-reach in riferimento a individui o gruppi che, a causa di barriere di salute, geografiche, culturali, linguistiche, attitudinali, sociali, lavorative od economiche, sono caratterizzati da un ridotto accesso ai servizi (anche sanitari) e da uno stato di salute generalmente peggiore rispetto a quello della restante popolazione. Tali gruppi generalmente rappresentano una sfida per la Sanità Pubblica in termini di inclusione e presa in carico. La Asl Rm2 intende mettere in opera tre principali strategie d’azione, per certi versi distinte, ma in fondo strettamente collegate tra loro: interventi in outreach, mediazione di sistema, coinvolgimento delle comunità. La rete nasce nel 2019 con alcuni interventi nell’ambulatorio di via degli Eucalipti 20 ( Csm Distretto IV), dove si sono effettuate attività nei luoghi di vita degli stranieri, finalizzate all’emersione del bisogno e all’orientamento attivo (outreach) volte a migliorare l’accoglienza e a favorire la presa in carico. Soprattutto il Progetto FARI 2 – 2019/2021 include tra le attività principali il potenziamento dei Punti Unici di Accesso (PUA) attraverso la creazione dei Centri di Orientamento Sanitario (COS), il potenziamento dei CSM, attraverso l’attivazione degli Sportelli di Ascolto e l’istituzione di unità di primo contatto.

La rete poi si allarga con un nuovo progetto europeo chiamato  ICARE – 2019/2021 che ha previsto il potenziamento dei consultori, con il rafforzamento del DSM (TSMREE e CSM) e la formazione di operatori. Il programma, in seguito, si allarga ulteriormente con il progetto PSIC che comprende iniziative come i COS Itineranti, il Centro Unico Aziendale, le Unità di Strada, veri e propri centri di ascolto e servizio sociale mobile che, scegliendo luoghi a più alta intensità di afflusso di stranieri, rafforzano la risposta ai bisogni e il potenziamento dei Centri Diurni, con le attività di laboratorio maggiormente indirizzate alla comunicazione interculturale e alle attività artigianali.

In cosa consiste oggi il potenziamento di questi servizi? Esiste uno spazio dedicato e delle iniziative?

Le strategie di intervento sono state messe in campo durante il periodo di pandemia e hanno dato una possibilità al gruppo di lavoro della UOC Salute Mentale di raccogliere i dati per la ricerca “Il recupero della salute mentale dei migranti nelle strutture di accoglienza”. La collaborazione fra diversi settori della ASL (UOC Tutela Immigrati e Stranieri, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica-SISP del Dipartimento di Prevenzione, Gruppo Homecare Covid-UOC Assistenza alla Persona), le fasi di pianificazione e conduzione degli interventi realizzati, la sinergia pubblico-privato sociale (con il ruolo di supporto e intermediazione svolto dalle associazioni), la strategia dell’offerta attiva di prestazioni sanitarie (tamponi) direttamente nei luoghi di vita dei gruppi hard-to-reach e l’orientamento ai servizi, sono stati i punti di maggiore attività della rete.

La tipologia d’intervento per il futuro comprende maggiormente l’analisi del bisogno, il potenziamento del sistema informativo degli Ambulatori STP/ENI, la costituzione di un rapporto sulle attività territoriali (focus sulla salute degli stranieri), indagini qualitative ad hoc, con una organizzazione dell’offerta, mettendo in evidenza la promozione della salute e di stili di vita salutari, potenziamento delle attività di prevenzione con vaccinazioni e screening. Di particolare rilievo l’iniziativa SA.I.DA. Salute integrata della donna, in cui tre consultori della Asl Rm2 dei territori di Collatino, San Basilio e Quarticciolo attivano un servizio di supporto psico-sociale, ginecologia, pediatria e ostetricia in nove lingue oltre l’italiano (inglese, francese, spagnolo, bangladesh, romeno, somalo, arabo, tigrino..).