Bambini, nuove regole a scuola: e le loro esigenze ed emozioni?

Come cita una famosa canzone degli anni Ottanta, Lestate sta finendo, l’estate volge al termine ma, a differenza di quel famoso brano musicale, non ci troviamo di fronte a un anno che vola via ma a uno stato di emergenza che continua, a causa del Covid-19. In questo momento al centro dell’attenzione ci sono soprattutto giovani e bambini. 

Come sappiamo, infatti, si sta concludendo unestate molto movimentata e tormentata, un periodo che sembra essere infinito. In questi mesi estivi si è discusso molto di tantissime questioni, tra cui latteggiamento dei giovani nei confronti delle regole, come il rispetto dellutilizzo delle mascherine e del divieto di assembramento. Ma ci siamo trovati anche di fronte alla questione della riapertura delle scuole in sicurezza, cioè rispettando la distanza sociale e indossando le mascherine. 

I dibattiti sono stati molto accessi fino allultimo momento. In tutto questo vociare, però, non si è sentita mai una parola o particolare riguardo nei confronti dei bisogni, delle esigenze e necessità dei bambini, soprattutto da un punto di vista psicologico. Il discorso riguarda nello specifico le regole allinterno delle strutture scolastiche dove nessuno si è veramente mai chiesto in tutto questo tempo cosa possano provare i bambini nell’essere costretti a mantenere le distanze dai propri compagni e coetanei. 

Proprio come a marzo, seppur sotto un’altra veste, ci troviamo di nuovo a sollevare l’attenzione su aspetti che riguardano la persona in quanto tale, con i propri sentimenti e la propria vita. Ancora una volta non viene presa in considerazione come si dovrebbe fin dallinizio, soprattutto se parliamo dei più fragili, i più piccoli. 

I bambini, in particolar modo la fascia delle scuole elementari, nel momento in cui rivedono amici e maestre, vivono il tutto come un momento di festa e di gioia ed è naturale per loro riabbracciarsi, darsi spallate, giocare insieme e festeggiare. Ora, tutto questo è impedito e il rischio è che il rientro a scuola possa essere vissuto come una sorta di punizione, senza che il bambino ne comprenda la motivazione. Inoltre va considerato che, nella maggior parte dei casi, si tratta di una regola, unimposizione, che ha ben poco senso: basti pensare che molti di questi bambini continuano a vedersi in orario scolastico nei parchi, nelle case e in tante altre occasioni, come è giusto che sia. La regola del distanziamento nelle scuole, quindi, risulta poco utile e serve soltanto a creare confusione. I più piccoli rischiano di non capire affatto il motivo del distanziamento, dato che in classe si ritroverebbero sottratti al contatto fisico e agli affetti mentre fuori si ritroverebbero di nuovo tutti insieme. 

A questo punto, per i bambini sarebbe più sereno continuare con la veradidattica a distanza, quella online. Ritornare in classe avrebbe avuto senso se le lezioni in presenza portassero quel minimo di normalità che però sembra lontana anni luce. Per quanto riguarda le mascherine, invece, il loro utilizzo è molto importante e resta fondamentale in tutti i luoghi chiusi, comprese le scuole, permettendo lo svolgimento delle lezioni in sicurezza, senza troppo sacrificio da parte degli alunni. Inoltre, sarebbe possibile mostrare ai bambini l’importanza delle mascherine facendo loro vivere lesperienza come se fosse un gioco: magari stimolando la loro fantasia, rappresentando supereroi o principesse sulle loro mascherine. Così sarebbe possibile far arrivare ai bambini un messaggio serio riguardo la situazione attuale, senza privarli della socialità. 

Sì alla salute fisica, ma senza dimenticare che ne esiste unaltra, che va ugualmente salvaguardata e rispettata, quella psicologica e mentale. 

 

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