Coronavirus, se non ci fossero i social?

Che quarantena sarebbe senza internet e i social network? Facendo una lista dei social più utilizzati, non si può non partire da Whatsapp

Che quarantena sarebbe senza internet e i social network? Facendo una lista dei social più utilizzati, non si può non partire da Whatsapp: è lo strumento con cui si sentono gli amici, si fanno gli auguri di compleanno ma si tengono anche i rapporti di lavoro e studio con i gruppi. Poi c’è Instagram, che è un vero e proprio strumento di marketing perché quello che pubblichi, se azzecchi l’hashtag giusto, riesci a farlo vedere a chiunque! Non si può non parlare di Facebook che, tra profili privati, gruppi segreti, nascosti e pubblici, ha accelerato un via vai di notizie, catene, consigli, esperienze e flashmob a non finire. Fattori che hanno unito praticamente tutto il mondo, anche se a distanza.  

Ovviamente ci sono quelli che hanno iniziato a lavorare da casa per evitare spostamenti. Per questo, ma anche per hobby o volontariato, c’è chi ha organizzato videoconferenze, i più imbranati con Whatsapp, i più tecnologici con Zoom, i più commerciali con Skype. Un’esperienza, questa di poter lavorare a distanza, che tornerà utile anche dopo i divieti: come si dice, “impara l’arte e mettila da parte”! 

Infine, un’iniziativa che si merita di essere elogiata è il gruppo pubblico Facebook Quarantenna, un esempio di aggregazione totale che unisce persone che hanno lo stesso scopo, cioè fare comunicazione, far divertire, far passare il tempo agli altri e soprattutto creare uno spazio per fare “incontrare” persone che si conoscono poco, ma fanno quasi le stesse cose nella vita: le redazioni di 180 Gradi e del network di Radio 32.  

Sarebbe auspicabile che anche dopo la quarantena, magari con altri obiettivi, il gruppo rimanga, perché ha creato una programmazione di eventi, interventi, attività interessanti e momenti di incontro: 

“Come stai in questo gruppo?” 

“Ho conosciuto Daniel!” 

“Oggi non c’è lui, c’è Radio 32” 

“Però so bravi pure loro, quel ragazzo, Eddy, è troppo forte! Crea tutte queste radio, poi parla bene!”. 

Insomma, in un momento brutto come la quarantena per il Coronavirus è stata creata una cosa bella. Speriamo che si trovi presto il vaccino così che si possano trasformare queste esperienze digitali in incontri dal vivo: “#ioresistoacasa ma se esco e me diverto sto meglio!”.  

I social hanno dato anche l’opportunità a diversi servizi pubblici, come medici, polizia, carabinieri e tanti altri, di essere sempre presenti per i cittadini. A tutti loro, il Paese ha dedicato un ringraziamento speciale con un applauso ogni giorno a mezzogiorno.  

Lunga vita a questo tipo di iniziative ma soprattutto a chi sta lottando contro la malattia. 

Daniel Dell’Ariccia