Siamo cresciuti in una bolla, di sapone, convinti che ci fosse qualcuno che ci avvelenava, siamo cresciuti in una bolla viziata che ci viziava, che ci abituava ad un benessere che per secoli nessuno aveva mai avuto. Siamo cresciuti disprezzando quanto avevamo ottenuto, chiedendo sempre di più, pensando che non fosse mai abbastanza. Ci sono state le crisi certo, un piccolo squarcio nelle nostre esistenze, ma a noi sembravano giganteschi buchi neri pronti ad assorbirci a farci sparire via. Sono stati settant’anni di pace, di prosperità, di abbondanza. E noi abbiamo disprezzato i nostri privilegi, abbiamo disprezzato ciò che era stato costruito per garantirci il nostro posto migliore. Abbiamo pensato che i nemici agissero in patria e fuori di noi, l’Euro, i banchieri, i finanzieri, Soros, gli immigrati. Non abbiamo visto altro che quello che ci piaceva vedere. Abbiamo guardato i nostri problemi, che per carità esistono, ingigantendoli dando potere a quelle forze politiche che erano state battute con la Seconda guerra mondiale, con l’istituzione dell’Europa come la conosciamo oggi. Abbiamo finto di non vedere chi stava peggio di noi, anzi spesso gli ultimi sono diventati sinonimo di ladri, assassini, di approfittatori, abbiamo trasformato quelli che scappavano dalla fame, dalla guerra, dalle malattie in criminali.
Ci siamo dimenticati da dove è nato tutto quello che abbiamo intorno, i valori che hanno fondato la nostra Italia, la nostra Europa, la nostra civiltà occidentale tanto decantata e tanto fragile. Abbiamo abbattuto l’umanesimo, affidandoci alla propaganda barbarica della paura, abbiamo disprezzato la scienza, la ragione, cercando nemici che non c’erano, inventando verità nascoste.
Non abbiamo ascoltato gli avvertimenti, i richiami, le parole degli scienziati, abbiamo fatto finta di non guardare, se non è ancora successo allora non è vero e se succede si vedrà. Siamo stati arroganti, tracotanti, ci siamo preoccupati delle necessità semplici, di assecondare gli umori delle piazze. Abbiamo fatto anni di politiche vuote, volte a ottenere i voti dei propri elettori. Abbiamo trasformato gli elettori in fan di questa o quella figura politica.
Ed oggi ne paghiamo lo scotto. Gli scienziati gridavano, urlavano “La big one è dietro l’angolo, bisogna agire ora, prevenire”. Abbiamo trattato la scienza come una Cassandra qualunque, una veggente che tanto urla e poco viene creduta. O semplicemente non ci ha interessato, se verrà si vedrà. Ed ora ci troviamo con paesi con l’economia in ginocchio, che hanno dovuto chiudere tutto per evitare il collasso dei loro sistemi sanitari. Paesi di tutto rispetto, del primo mondo boccheggianti davanti ad una pandemia che si poteva evitare. Siamo stati fortunati per tanti anni, ogni anno un virus nuovo aggrediva l’uomo, a volte era poco aggressivo, a volte era circoscritto, a volte per caso si è agiti in tempo. Ma la fortuna non basta, siamo inadeguati ad affrontare tutto questo. Certo oggi ci stiamo mettendo una pezza prima o poi ne usciremo, ma a che prezzo?
Se a livello numerico i numeri sono piccolissimi, siamo miliardi di persone, la stima è che i contagiati (ufficiali) siano stati appena un milione in tutto il mondo (stima di qualche giorno fa, ma non cambia molto sapere la stima attuale). Numericamente, nella legge dei grandi numeri, sta anche andando bene. Provate però voi a mettere 50 mila persone davanti a voi, sfido io a non rabbrividire.
Auspico che la scienza, la ragione e l’umanesimo divengano la cura per la nostra società. Torniamo ai valori fondanti della nostra Europa, dell’Illuminismo. Costruiamo insieme il futuro che verrà. Rendiamoci liberi da chi vuole il nostro voto per fini elettorali, da chi ci racconta balle per spaventarci e farci odiare il prossimo. Ascoltiamo la scienza, la ragione e l’umanità che in fondo tutti possiamo avere.
Siamo nella parte privilegiata nel mondo, abbiamo la responsabilità di migliorare le cose, di cambiare il mondo e di aiutare chi non ha i privilegi con cui noi siamo nati. Siamo nella parte ricca, nella parte che ha il potere e i soldi per fare ricercare, per investire nell’umanità, per investire nella ragione, per investire nell’uomo. Ricordiamoci che da grandi poteri derivano grandi responsabilità come insegna il supereroe più umano di tutti.
Davide Santoro