L’Europa come sta? I numeri del disagio psichico

I disturbi mentali rappresentano una delle più importanti sfide per la salute pubblica nella Regione Europea in termini di prevalenza, carico della malattia e disabilità. Secondo le stime, i disturbi mentali interessano oltre un terzo della popolazione ogni anno e i più diffusi sono la depressione e l’ansia. La prima colpisce due volte di più le donne che gli uomini. All’incirca l’1-2% della popolazione riceve una diagnosi di disturbo psicotico, con una distribuzione equa tra uomini e donne, mentre il 5,6% degli uomini e l’1,3% delle donne evidenzia problemi da uso di sostanze. L’invecchiamento demografico ha portato con sé a un aumento della prevalenza della demenza, che si attesta attorno al 5% tra gli ultrasessantacinquenni e al 20% tra gli ultraottantenni.

In tutti i Paesi, il disagio mentale tende a essere più prevalente tra i soggetti più svantaggiati. Nella Regione Europea, la seconda principale causa del carico di malattia (misurato in DALY – Disability Adjusted Life Years, ovvero gli anni di vita corretti per la disabilità) sono i disturbi neuropsichiatrici con in media il 19% del carico complessivo.

In termini di carico della malattia, i disturbi mentali sono ai vertici della classifica in svariati Paesi a reddito elevato dell’Europa occidentale, mentre si attestano solo al quarto o quinto posto in alcuni paesi a basso reddito, dove è maggiore la prevalenza di patologie perinatali o malattie cardiovascolari.

Nella popolazione europea, poi, i disturbi mentali rappresentano di gran lunga la principale categoria di malattie croniche, pari a poco meno del 40%. Il disturbo depressivo unipolare rappresenta da solo il 13,7% del carico di malattia ed è quindi la più diffusa malattia cronica in Europa. Seguono i disturbi legati al consumo di alcol al secondo posto (6,2%), il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza al settimo posto (3,8%), mentre la schizofrenia e i disturbi bipolari occupano l’undicesima e la dodicesima posizione.

I disturbi mentali, inoltre, sono la causa di disabilità cui bisogna ricondurre il 44% delle prestazioni sociali e pensioni di invalidità in Danimarca, il 43% di quelle in Finlandia e Scozia e il 37% di quelle erogate in Romania. Nella Repubblica di Moldavia, uno dei paesi più poveri in Europa, è destinato alle disabilità mentali il 25% di tutte le prestazioni assistenziali e le pensioni di invalidità pubbliche.

I tassi d’occupazione delle persone con problemi di salute mentale in Europa spaziano dal 18% al 30%. Tale variabilità dipende in parte dal tipo di diagnosi – l’occupazione è minima nel caso di disturbi psicotici– e in parte dal singolo paese.2

I disturbi mentali sono, poi, anche strettamente collegati al suicidio e la suicidalità nella Regione Europea è molto elevata rispetto ad altre parti del mondo. Il tasso annuo registrato è, infatti, di 13,9 suicidi all’anno per 100 000 abitanti, con notevoli differenze fra paesi, in alcuni dei quali il suicidio è la prima causa di morte tra gli adolescenti. Inoltre i 9 Paesi con i tassi di suicidio più elevati al mondo sono tutti concentrati nella Regione Europea. In Europa, poi, i suicidi sono 5 volte più frequenti tra gli uomini che tra le donne. Fra le cause: depressione, alcolismo, disoccupazione, indebitamento e ineguaglianze sociali. I tassi di suicidio variano, infatti, in coincidenza con aumenti della disoccupazione e dell’incertezza legata al timore di perdere il posto di lavoro. Secondo alcuni studi, i tassi di suicidio sono aumentati dal 2008, in particolare nei paesi più colpiti dalla recessione economica. E anche la mortalità in generale tende a essere più elevata tra le persone affette da problemi di salute mentale che muoiono anche 20 anni prima rispetto al resto della popolazione. L’elevata suicidalità può spiegare in parte questo dato, ma il fattore principale è la prevalenza di malattie croniche come le malattie cardiovascolari, i tumori e il diabete, nonché le difficoltà di accesso alle cure e la qualità dei trattamenti per queste patologie nei soggetti con comorbilità. Le persone affette da patologie croniche, infatti, soffrono in elevatissima percentuale di depressione che rimane spesso non diagnosticata mentre è maggiormente associata ad un incremento del tasso di mortalità. (P.S.)

Foto: Niccolò Caranti| Flickr | CCLicense