Intervista ad Alberto Barbieri di “Medici per i Diritti Umani” sul fenomeno epocale delle migrazioni

Capita davvero poco di ascoltare testimonianze dirette di ciò che succede in Libia e in Italia agli sfortunati migranti. I racconti che siamo soliti sentire in TV non danno lo stesso effetto rispetto al concedersi qualche minuto di ascolto delle parole del dott. Alberto Barbieri, coordinatore dell’ ONG Medu, sul fenomeno migratorio di questi ultimi anni e le relative violazioni dei diritti umani (per l’intervista integrale clicca qui), poiché ascoltare un testimone diretto delle storie disumane dei migranti africani da sensazioni più forti e dirette rispetto alle classiche fonti di informazione. E ne offre uno punto di vista realistico e umano che alcuni politici italiani non considerano neanche.

Il lavoro svolto da Medu

Medu è una Ong nata a Roma 14 anni fa con l’obiettivi di portare aiuti sanitari sia all’estero che in Italia alle popolazioni vulnerabili, di curare e testimoniare i diritti umani, le violazioni dei diritti umani e in particolare il diritto alla salute e le violazioni del diritto all’accesso alle cure, avvalendosi di operatori sanitari, medici, psicologi e volontari. Abbiamo realizzato una Web Map, che abbiamo chiamato “Esodi”(visualizzabile al sito esodi.mediciperidirittiumani.org, ndr) La nostra Web Map ricostruisce le rotte migratorie dall’Africa Sub-Sahariana all’Europa ed è stata costruita sulla testimonianza di oltre 3.000 migranti incontrati coi nostri progetti in oltre quattro anni di lavoro. Ci sono racconti di coloro che hanno visto e subito torture, di coloro che hanno visto morire i propri amici. La mappa contiene molti dati e statistiche.

I dati

Il 90% dei migranti sbarcati in Italia ha subito violenze inaudite nei centri di detenzione in Libia, per noi è stato scoprire che l’umanità è scomparsa (con testimonianze di scariche elettriche, stupri, ecc. ndr). In Libia ci sono 400.000 migranti detenuti e sequestrati. Di fronte a questo fenomeno è necessaria una riflessione perchè è un fenomeno complesso, in quanto migrazioni con queste caratteristiche non sono mai esistite. Ad esempio, è sicuro che nei prossimi 20 anni in Nigeria ci saranno 20 milioni di persone che dovranno spostarsi per sopravvivere.

Una considerazione sulla gestione degli esodi da parte dell’Italia e dell’Europa

Le migrazioni dall’Africa sono un fenomeno che deve essere gestito dalla comunità internazionale da cui non c’è risposta. Neanche l’Europa ha dato risposte. Chiunque pensa di avere una risposta in mano e di chiudere i porti per risolvere il problema ha una soluzione miope. Se non si mettono al centro i diritti umani, il pianeta non avrà futuro. Quando si dice “ la pacchia è finita” stiamo attenti!

La denuncia delle violenze in Libia e dei gravi effetti sui migranti

In Libia c’è violenza per motivi di odio etnico degli arabi verso gli africani sub-sahariani e per puro divertimento. Ci sono ragazzi che hanno una resilienza straordinaria, che presentano disturbi psicologici gravi. Lavoriamo con le persone vittime di tortura sia sul piano clinico che su quello psic-sociale.

La distinzione tra “migranti economici” e “ rifugiati” non regge

Le persone fuggono molto spesso perchè non hanno di che vivere nel loro paese. Dal Corno d’Africa fuggono per le condizioni politiche come l’obbligo di leva militare a tempo indeterminato in Eritrea. Mentre in Africa occidentale si esoda per conflitti e persecuzioni (che includono gravi violazioni dei diritti umani, ndr). Solo il 10% dei migranti che partono da questa zona dichiara di migrare per motivi economici.

Una riflessione sugli slogan politici

“Aiutiamoli a casa loro” è un concetto validissimo, ma sul lungo periodo. Questo non vuol dire non aiutare i migranti che fuggono. Le responsabilità sono anche dei poteri politici africani, non solo nostre.

I traumi italiani

In Italia spesso i migranti subiscono altri traumi. Un esempio è Gioia Tauro, dove  molti africani lavorano come schiavi in condizioni di totale privazione di dignità per raccogliere arance e mandarini.

Gli errori e i valori delle Ong

Anche le Ong commettono i propri errori, poiché nei conflitti africani le Ong possono essere manipolate dalle parti in guerra o schierarsi dalla parte di uno dei due nemici in lotta.

Le Ong sono un patrimonio inestimabile di un paese democratico come l’Italia.

Perchè aiutare i migranti e spendere in aiuti

Pensare di ridurre il budget per l’accoglienza e l’integrazione è una visione miope non di un paese che vuole assicurare la convivenza civile e lo sviluppo economico.

La storia di un giovane migrante

La storia che mi ha emozionato di più è molto triste, è di un ragazzo molto giovane, molto in gamba, che in Italia ha avuto il diniego al diritto di asilo. Questo ragazzo è riuscito a fuggire da un centro di detenzione in Libia, ma nella fuga un suo amico che scappava con lui è stato colpito alla testa da un proiettile, tra gli ulivi. Il ragazzo si è fermato un attimo a guardarlo ed ha continuato a scappare.

 

L’intervista integrale: