Nel ‘Club Van Gogh’ tutti gli artisti sono un po’ pazzi. E quando Ellen ci entra non vuole uscirne più. Nel pieno di una fase creativa che la fa sentire splendida ed entusiasta, rifiuta di curarsi temendo che i farmaci possano “spegnerla”.
Ah già, perchè Ellen è bipolare. E la fase in cui si trova, fra pigiami di seta e progetti infiniti, più che creativa è “maniacale”. Ma quando arriva il “down” e la fase depressiva, la nostra artista inizia a ripensarci.
“Marbles. Mania, depressione, Michelangelo e me” è un fumetto autobiografico di Ellen Forney, pubblicato in Italia da Edizioni BD nella collana “Psycho Pop”.
Marbles è un magnifico racconto di vita. A metà tra il report e il memoir, racconta degli anni passati a combattere col disturbo bipolare, sull’altalena impazzita che porta dall’euforia alla disperazione. Ed è un fumetto così intimo a appassionato che basta scorrerne i disegni per amarlo. Sebbene pieno di parole e con una grafica semplice, i tratti di Ellen riescono a dire molto più delle parole. Il disegno di Forney va da una sintesi quasi umoristica fino a un realismo più sofferto, quello dei disegni “terapeutici” che risalgono ai momenti più problematici della vita dell’autrice, mantenendo però sempre il suo carattere morbido e spesso.
L’aiuto e insieme il calvario degli psicofarmaci, gli effetti collaterali, la psicoterapia, la fatica di trovare il proprio equilibrio. Il risultato di tutti questi sforzi è nel libro. Anzi, è il libro stesso: una gioia da sfogliare, la prova che non è necessario “essere pazzi” per raccontare storie emozionanti.
Alla faccia degli artisiti maledetti.