Il film-documentario “87 0re” è un colpo allo stomaco per gli spettatori; infatti le telecamere di sicurezza dell’Ospedale dove era ricoverato hanno ripreso ogni singolo secondo delle ultime ore di vita di Francesco Mastrogiovanni. Queste immagini sono parte integrante del documentario.
Mastrogiovanni era stato fermato in una spiaggia del Cilento per essere sottoposto a un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) e portato nell’ospedale psichiatrico di Vallo della Lucania dove é stato sedato e legato per 87 ore appunto, fino alla sua morte.
La sequenza più cruda del film-documentario é quella nella quale si vede Mastrogiovanni legato a letto che si dimena e un infermiere mette il suo vitto sul mobile vicino al letto senza scioglierlo per farlo mangiare. I medici e gli infermieri si sono accaniti contro di lui, non permettendogli di mangiare, muoversi, respirare; infatti é morto per un edema polmonare dopo giorni di sofferenza ed agonia. Il senatore Manconi, che ha seguito con l’associazione “A Buon Diritto” la vicenda, afferma: «che cos’è questo se non tortura?»
Il film è stato diretto da Costanza Quatriglio e Amnesty International si é interessata a questo caso in cui la contenzione meccanica è vera e propria tortura. Eppure nell’ordinamento italiano questa non esiste come reato. La vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa. Agli infermieri è stata riconosciuta l’impunità mentre i medici sono stati condannati per sequestro di persona. Nessun elemento colposo quindi.
Non consiglierei il film ai deboli di stomaco ed ai facilmente impressionabili.
Voto: 8
Danilo Scaringia