The Woman King di Gina Prince-Bythewood con Viola Davis è nei cinema

Il film ispirato alla straordinaria storia dell’esercito delle Agojie alterna sapientemente dramma e azione

The Woman King è l’ultimo film di Gina Prince-Bythewood, con Viola Davis (Nanisca) nelle vesti del generale delle Agojie, un esercito di 6000 abilissime e tenaci guerriere che nell’Ottocento proteggeva il Regno di Dahomey (nell’attuale Benin), uno degli stati africani più potenti tra il XVIII e il XIX secolo. Ispirata alla vera e straordinaria storia delle Agojie, la pellicola è ambientata nell’anno 1823 e segue l’epico ed emozionante viaggio di Nanisca, guerriera e donna, nell’addestramento delle giovani reclute, per prepararle alla battaglia contro il vicino nemico Impero Oyo, intenzionato a conquistare il loro Regno.
The Woman King si apre nel bel mezzo di un’imboscata notturna, annunciata dal grido di battaglia delle Agojie, dove sono evidenti fin da subito la ferocia e il sangue freddo dell’esercito femminile. Dopo il breve prologo d’azione, il film rallenta il ritmo per presentare i personaggi, a partire dalla giovane Nawi (Thuso Mbedu), una diciannovenne ribelle e impertinente, ostinata a non prendere marito. Tant’è che dopo vari tentativi di combinare un matrimonio alla figlia, il padre decide di consegnarla a servizio del Re.
Tra le mura del palazzo reale l’adolescente conoscerà l’esercito delle Agojie, cui entrerà a far parte non senza fatica e lacrime. Indisciplinata e dal carattere forte, non di rado infrange le regole, ai duri rimproveri e alle minacce di espulsione Nawi chiede scusa ripetutamente, scuse bistrattate da Nanisca e Izogie (Lashana Lynch), poiché è richiesta disciplina, fatica e abnegazione. Unicamente dedite al combattimento, infatti le guerriere conducono una vita di privazioni in cui non c’è spazio per le emozioni ed è vietato loro innamorarsi e diventare madri.
Quello delle Agojie è un vero e proprio addestramento militare, con prove tanto fisiche quanto psicologiche, di forza e resistenza al dolore. Determinante è la sequenza dell’esame, il cui superamento consiste nell’affrontare una serie di tappe, come camminare a piedi nudi tra i rovi, scalare e scendere da una parete, affrontare dei nemici in carne e ossa e infine tagliare la testa di un fantoccio con una sciabola tutt’altro che leggera e maneggevole; il tutto nel minor tempo possibile.
La pellicola è divisa in momenti riflessivi, come le scene notturne alle terme, dalle cui acque affiora il passato doloroso di Nanisca (Viola Davis) e momenti di formazione militare tra le mura del palazzo reale, dove i rapporti tra le sorelle (così si chiamano le guerriere tra di loro) si solidificano, e dove nascono anche sane rivalità. Le scene di battaglia sono caratterizzate da una regia dinamica e un montaggio rapido e destabilizzante, dove a tratti è difficile distinguere i volti delle guerriere e il loro destino. Gina Prince-Bythewood mescola sapientemente dramma e azione, rendendo ben bilanciato il ritmo del film, dalla durata di 135 minuti. Una nota di merito va alla cinquantasettenne Viola Davis, formidabile nella performance fisica e convincente nei momenti di crisi interiore.

Voto: 8

Dal 1° dicembre al cinema!