TRACCIATI DI VITA: L’EMOZIONE DEL NARRARE LUNGO LA VIA OSTIENSE

“Tracciati di Vita”, un progetto promosso dalla Regione Lazio e presentato da APS Enigma, ha permesso agli utenti del Centro Diurno San Paolo –UOC 8- DSM- Asl Roma 2, di diventare narratori di alcune aree significative lungo la via Ostiense.
Il progetto si è posto diversi obiettivi: la crescita dell’autostima nel rapporto con il pubblico, l’acquisizione di competenze tecniche nella divulgazione culturale e l’integrazione lavorativa attraverso lo sviluppo di brevi tour guidati dagli utenti del centro.
C’è stata una prima fase di formazione teorico-pratica della durata di 10 mesi (da gennaio 2022 a ottobre 2022), tenuta dai curatori del progetto, sulla valorizzazione di un’ampia zona di 2 km della via Ostiense (dal Ponte dell’Industria, ai Magazzini Generali, al Gazometro, fino alla necropoli adiacente alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, senza tralasciare le opere di street art che colorano le vie limitrofe). Sono stati individuati questi 2 km perché rappresentativi del cambiamento di una città, sia da un punto di vista artistico-produttivo sia sociale. Le tracce che sono state lasciate nei vari periodi storici si intersecano liberamente tra di loro, dando vita ad una varietà stilistica che non può lasciare indifferenti tutti coloro che hanno il piacere di percorrere quelle strade.
Al termine della formazione, gli utenti, con la supervisione dei professionisti del settore, sono stati chiamati ad elaborare autonomamente dei percorsi di visita delle aree su cui erano stati formati e che avrebbero poi esposto, in un secondo momento, ad un pubblico esterno.
Intervistata dalla redazione di “Radio Fuori Onda”, la tutor del progetto Enrica Rossi ha spiegato molto bene come “Tracciati di vita” sia il risultato della collaborazione di tutti i partecipanti, dai formatori, alle curatrici del progetto, fino al coinvolgimento pratico degli utenti, riuniti in un gruppo di lavoro la cui componente umana ha favorito la produttività dell’attività svolta. Il sostegno reciproco di tutti gli utenti ha permesso loro di acquisire competenze nuove e recuperare quelle pregresse, facendo riscoprire il piacere che genera “l’emozione del narrare”.
Nella sperimentazione diretta si abbattono dei veli […] Tutto questo ci permette di constatare che nella relazione diretta tutto è possibile. Dovremmo valorizzare come un fatto possibile la competenza e la possibilità di mettersi in relazione , che è nettamente meglio della mera celebrazione”; nelle parole della dottoressa Rossi, che vanno a concludere l’intervista, c’è tutto il significato profondo di “Tracciati di Vita”. Il progetto ha ottenuto un feedback molto positivo dal pubblico che, stupefatto dalla bravura degli accompagnatori, ha partecipato alle visite guidate tenutesi il 12 ottobre dell’anno corrente.
L’obiettivo ultimo del progetto, oltre a quello di coinvolgere gli utenti in un’attività pratica che ha permesso loro di mettersi liberamente in gioco e di acquisire maggiore fiducia in sé stessi, è stato quello di suscitare l’interesse delle istituzioni pubbliche e private, nella speranza di mantenere la rete che si è inevitabilmente creata ( per esempio con l’Università Roma Tre, con la Sovrintendenza e con la Centrale Montemartini). L’auspicio è che si vada oltre il sensibilizzare, passando direttamente ad azioni pratiche che permettano ai partecipanti di sperimentare e di condurre esperienze utili sia per loro che per l’intera comunità.