1. Come nasce l’associazione Avana e come mai a Garbatella?
Avana è nata nel 2021 nel quartiere Garbatella di Roma, dopo la vittoria di un bando ATER per l’assegnazione di uno spazio situato nel cuore dello stesso quartiere. L’associazione è frutto dell’unione di un gruppo di ragazze e ragazzi già attivi nella zona, con alle spalle esperienze di volontariato in realtà locali come l’associazione Casetta Rossa.
L’idea di Avana nasce dal desiderio di creare uno spazio aperto, inclusivo e accessibile a tutti e tutte, con un focus particolare su accoglienza, sport e neurodivergenze. Anche se il progetto ha subito un rallentamento a causa della pandemia da Covid-19 nel 2020, la determinazione del gruppo e il supporto del quartiere hanno permesso di proseguire i lavori. Grazie a eventi di crowdfunding e all’aiuto di tante persone che hanno creduto nel progetto, ad ottobre 2021 Avana ha ufficialmente aperto le sue porte.
2. Chi sono i soci fondatori e quali intenti portate avanti?
I soci fondatori sono 7 persone, con background ed esperienze diverse: educatori, insegnanti di arrampicata, terapisti, esperti di comunicazione e molto altro. Ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze con un obiettivo comune: dare vita a uno spazio inclusivo che promuova benessere, sport e socialità, soprattutto per bambine e bambini con e senza neurodivergenze.
L’intento principale è offrire un luogo dove tutti i bambini e le bambine possano sperimentare lo sport (in particolare l’arrampicata) e attività ludico-ricreative in un ambiente stimolante, accogliente e realmente inclusivo.
3. Quali sono le maggiori difficoltà e quali i vostri obiettivi?
La principale difficoltà che affrontiamo è legata ai costi di gestione: affitto dello spazio, manutenzione e spese generali. I finanziamenti pubblici sono scarsi, per cui ci autososteniamo attraverso eventi, crowdfunding e partecipazione a bandi, che però coprono solo una parte delle spese.
Nonostante questo, stiamo crescendo: ci conoscono sempre più famiglie, bambini e realtà del territorio, e questo ci dà energia e conferma il valore del nostro lavoro.
Tra gli obiettivi principali c’è quello di ampliare l’accesso ai nostri servizi, in particolare verso le famiglie in difficoltà economiche, offrendo pacchetti gratuiti di lezioni e attività. Grazie alla collaborazione con la Casetta Solidale, attiva nel quartiere con la distribuzione di pacchi alimentari a oltre 300 famiglie, lavoriamo per rafforzare questo legame tra sport, inclusione e sostegno sociale.
4. Nei vostri progetti, quale importanza date alla partecipazione della cittadinanza e quali sono le modalità di comunicazione?
La partecipazione attiva della cittadinanza è fondamentale per noi. Nei nostri progetti ed eventi coinvolgiamo sempre altre realtà del territorio, perché crediamo che fare rete sia il modo più efficace per raggiungere obiettivi comuni.
Comunichiamo principalmente attraverso i social media e la partecipazione a eventi pubblici, dove allestiamo banchetti informativi e promuoviamo le nostre attività. Partecipiamo a manifestazioni incentrate su temi come disabilità, sport, inclusione e accoglienza, per farci conoscere e sensibilizzare il pubblico