Anche quest’anno come tutti gli anni il Natale è arrivato. Ogni anno ci ritroviamo qui a festeggiarlo come di routine, con le sue tradizioni, le sue abitudini, con i suoi riti e i suoi cliché. Ma in quale periodo dell’anno inizia tutto questo? Va tutto davvero a pari passo con i suoi tempi?
Quando arriva Natale molto spesso si pensa a cose belle e piacevoli, ma siamo sicuri sia così? A volte ci accorgiamo che non lo è affatto. Infatti, chi di noi in questo periodo non si trova a pronunciare frasi del tipo: “cosa regalo a quella mia cugina che non vedo mai?” oppure “ma se loro mi fanno il regalo, tocca farlo pure a me”.
Nel mese di dicembre si entra nel festival della formalità ed è proprio in questo periodo dell’anno che ci accorgiamo che molte persone che incontriamo a Natale sono per noi quasi estranee nonostante le parentele, non avendo nemmeno idee e voglia di fare un dono. “Dall’anno prossimo si potrebbe cambiare il nome di questa festività chiamandola festa della formalità”, che ne pensate? Del vero significato del Natale sembra essere rimasto davvero poco, tranne qualche regalo più intimo ai familiari, agli amici più stretti e alle persone con cui abbiamo un rapporto affettivo vero, per il resto proviamo fatica a fare un regalo a parenti e conoscenti e questo spesso crea stress, vivendolo quasi come una forzatura, una medicina.
Ma allora, ci chiediamo, perché farli? Perché spendere soldi, e in questo periodo non è che ne circolino tanti, spendere energie fisiche e tempo che si potrebbero utilizzare meglio? Non sarebbe un’idea sbagliata farne più di uno alle persone veramente vicine, oppure un’altra idea sapete quale potrebbe essere? Litigare con tutte queste persone poco prima di Natale, così addio stress e ansia pre regalo. Vogliamo poi parlare dei regali che spesso si ricevono? Quante volte apriamo un regalo di qualcuno e ci viene da dire “cosa troverò?”, sapendo già che sorpresa ti riserva di solito quella persona? E che fatica sembrare anche contenti! Il festival della formalità continua, basti pensare alle tavolate e alle abbuffate del 24 che si protraggono fino al 26, una maratona che ti sfinisce! Una maratona in cui invece di correre si mangia ininterrottamente, ma non c’è tanta differenza. La gara consiste nel riuscire a stare più tempo seduti continuando a inghiottire cibo. E, probabilmente, fare una corsa a ostacoli ci farebbe arrivare alla fine del 26 con meno stanchezza e soprattutto molto più attivi, sì, decisamente più attivi.
Durante la maratona i bambini ci allietano ogni anno, passandosi il testimone in una staffetta di poesie e letterine commoventi sotto il piatto, di generazione in generazione. Giornate in cui ci si ama alla follia, dove tutti ridono, scherzano e parlano e in cui addirittura si avverte la solidarietà di una grande famiglia e poi il giorno dopo, arrivederci e grazie! Sembra quasi come una serie televisiva dove si consuma il grande amore struggente e poi chi si è visto si è visto. Ma alle persone a Natale, cosa accade? Sono tutte sotto l’effetto di un incantesimo che subito dopo svanisce? Con una differenza però che qui non c’è una fata come nelle favole, ma la vita reale.
Poi, una domanda alle grandi catene di negozi e supermercati “ma lo sapete che Natale è il 25 dicembre?” Non è che vi confondete con Ferragosto che è il 15 agosto? Potrebbe succedere di confondersi, dato che a ottobre già troviamo pandori e addobbi per le strade e nei supermercati. Ora, a parte gli scherzi, il Natale ha la sua magia e le sue rappresentazioni, soprattutto per i bambini e tutto questo ha senso perché fa vivere quel clima, quell’attesa, ma come può esserci questa magia se vediamo le luci e i dolci natalizi quando ancora andiamo al mare e mangiamo l’anguria?
Il Natale con tutti i suoi aspetti e le sue caratteristiche deve essere rispettato e non può essere sfruttato economicamente in questo modo. Ci dovrebbero essere delle regole ben precise che vietino tutto questo, con una data di inizio del periodo natalizio, un po’ come per gli la stagione estiva per gli stabilimenti balneari. Per esempio dovrebbe essere l’8 dicembre, la consuetudine dice che la stagione comincia quel giorno ma nessuno se ne accorge perché non è seguita. Fino a circa venti anni fa un altro aspetto del Natale molto bello e magico era il cinema e i film che uscivano sotto le feste, da vent’anni le cose sono un po’ cambiate e purtroppo il pubblico si sorbisce esclusivamente i cosiddetti Cine-panettoni. Si tratta di film comici che, dagli anni 90 hanno preso piede, molto spesso grottesche e volgari, molto gradite alle nuove generazioni che li preferiscono ad altri film di valore in uscita durante questo stesso periodo. I ragazzi che non sono stati educati dalle loro famiglie e dalla scuola al bello e all’arte, e si accontentano di quattro battute volgari che, diciamocelo, a Natale stonano un po’.
Natale e i suoi cliché che ci fanno ridere ma che ci devono anche fare po’ riflettere. Il Natale tra una risata e l’altra, una tradizione e l’altra, potrebbe essere l’occasione per capire come molto spesso ci si metta una maschera e ci si nasconda dietro a qualcosa. Come si dice in gergo popolare “a Natale bisogna essere più buoni”, invece non solo bisogna essere buoni sempre ma avere rapporti veri senza maschere, formalità, e sincerità tutto l’anno. Ascoltarsi di più, magari partendo dal Natale e continuare, senza formalità, evitare il finto buonismo perché come cita un saggio proverbio, a volte ”il troppo storpia”.
Foto di Adriano Flickr – CCLicense