16 ottobre 2022: tanti eventi per ricordare la deportazione degli ebrei di Roma

Il 16 ottobre 1943 c’è stata la deportazione degli ebrei da quello che all’epoca si chiamava Ghetto, ovvero Portico d’Ottavia e dintorni, a Roma, ai campi di sterminio ad Auschwitz.  Il 16 ottobre 2022 questa terribile pagina di storia nazionale è stata ricordata con vari eventi: la visita in Sinagoga del Sindaco di Roma Gualtieri, una pedalata che è partita dal Ponte della Scienza, passando per il Ponte Settimia Spizzichino, arrivando poi nella zona della Sinagoga maggiore. La sera, invece, al Teatro Palladium si è svolto uno spettacolo teatrale intitolato: “È successo tutto con calma”. 

Nell’evento della pedalata c’è stata la sosta al Ponte Spizzichino, dal nome di una donna di religione ebraica tornata da Auschwitz e morta nel 2000 nel quartiere Garbatella. Qui ha aperto gli interventi l’assessora alla Cultura dell’ottavo Municipio, Maya Vetri, e la presidente della Commissione Politiche Sociali Municipio XI, Fabiana Di Segni. Hanno parlato Miriam Spizzichino, che ha letto dei brani molto toccanti tratti dal libro della zia Settimia, aneddoti di quando venne deportata. Dopo Elio Limentani, nipote di Errica Fornaro Di Veroli, deportata ad Auschwitz e sopravvissuta, ha raccontato come i lotti di Garbatella si sono attivati per salvare la sua famiglia dai tedeschi e per restituire a loro la casa nel momento in cui erano certi di essere salvi. È stata ricordata anche Carla Di Veroli, politica romana, deceduta recentemente, che ha molto combattuto affinché questa giornata venisse ricordata.  

Infine, è intervenuto l’assessore capitolino alle politiche del personale, al decentramento, partecipazione e servizi al territorio per la città dei 15 minuti, Andrea Catarci, suo collega quando era presidente del municipio ottavo. Lo spettacolo teatrale “È successo tutto con calma”, ideato dagli insegnanti della scuola superiore Rossellini, ha visto nove attori sul palco. Gli artisti hanno interpretato senza scenografie e costumi quello che è successo ad una parte di ebrei romani deportati il 16 ottobre 1943. La performance ha spiegato il modo in cui sono stati avvisati che sarebbero stati deportati in Germania, nonostante gli ebrei avessero raccolto 50 kg d’oro che erano stati chiesti dai tedeschi guidati da Kapler come riscatto per rimanere liberi. Gli ebrei non furono lasciati liberi e dopo poche ore si ritrovarono ammassati su un treno che li avrebbe portati ad Auschwitz-Birkenau. Nel campo di concentramento i più forti furono usati per il lavoro forzato mentre gli altri uccisi. I bambini e i malati lo furono per primi.  

Lo spettacolo è stato minimale ed atroce, anche se la realtà lo è stata molto di più, visto che molti sono morti nelle camere a gas o con un colpo di pistola in testa, nudi senza dignità, alcuni non sono nemmeno arrivati in Germania, morendo sul treno. Per la Comunità Ebraica di Roma è sempre un giorno particolare anche se combacia con l’ultimo giorno di Succot, la festa delle capanne, che, in realtà, avrebbe dovuto essere un giorno di festa.