Un padre artistico, sempre al passo coi tempi
Claudio Enrico Paolo Baglioni, nato a Roma il 16 maggio 1951, quest’anno compie 70 anni. Ricordo che il primo brano che ho suonato in pubblico è stato Mille giorni di te e di me. Era il 1996, avevo iniziato da poco a strimpellare il pianoforte, ero a un matrimonio di una delle tante cugine, che già da piccolo mi hanno fatto conoscere Claudio; fu amore da subito, lui di amore se ne intende, assistetti al suo primo concerto all’Olimpico, con buona parte della famiglia; in realtà sia da parte di mio padre che di mia madre erano tutti fan accaniti. Quante volte ho invidiato suo figlio Giovanni Paolo Francesco per essere nato da un artista del suo calibro, al quale dedicò Avrai. Il cantante romano ha creato un vero è proprio curriculum vitae fatto di canzoni, che hanno segnato le varie fasi della sua vita: gli innamoramenti, la solitudine, le dediche alle persone più fragili come Le ragazze dell’est, I vecchi, Gli uomini persi. Più volte avrebbe voluto scappare lontano come canta in Via, Io me ne andrei, Poster, Fammi andar via. Ma poi è rimasto nella sua città, raccontata in Porta Portese e Con tutto l’amore che posso. Però i suoi più grandi successi parlano d’amore: Questo piccolo grande amore, E tu, Amore bello, E tu come stai?, Sabato pomeriggio, quasi tutte scritte agli inizi; sicuramente hanno fatto innamorare molte coppie sulle spiagge. Spesso nomina personaggi della religione cattolica come in Notte di Natale, Ragazza di campagna e Fratello sole, sorella luna, quest’ultima nella colonna sonora dell’omonimo film del 1972 diretto da Franco Zeffirelli. Subito dopo uscì Questo piccolo grande amore, uno dei suoi singoli più famosi, nominato canzone del secolo. Più tardi, nel 1974, vinse il Festivalbar con E tu. L’anno scorso la sua più recente collaborazione con il cinema, per il film Gli anni più belli di Gabriele Muccino. È apparso diverse volte in televisione, nella veste di conduttore: Anima mia, Capitani coraggiosi insieme a Gianni Morandi, e presentatore delle edizioni 2018 e 2019 del Festival di Sanremo. Nel 1998 la FIGC gli chiese un inno per il centenario, Da ma a te; mentre nel 1994 Acqua nell’acqua fu l’inno dei mondiali di nuoto. Le vie dei colori ebbero il video ufficiale fatto con un fumetto mischiato tra Baglioni e Dylan Dog. Altre canzoni da ricordare: La vita è adesso, Strada facendo, Io sono qui, Viaggiatore sulla coda del tempo, Sono io l’uomo della storia accanto, Tra le ultime parole d’addio… e quando va la musica. In realtà è difficile trovare una sua canzone brutta, è sempre rimasto al passo con i tempi, dalle prime più classiche e dall’intimo arrangiamento chitarra e voce, fino alle ultime più moderne, con l’utilizzo di strumenti elettronici.
Conosciuto in tutto il mondo, anche cantato in lingue diverse, Baglioni si è esibito anche in Piazza San Pietro, davanti Papa Giovanni Paolo II, sempre a proposito del suo rapporto con la religione. Ma anche per il sociale, infatti nel 1975 fu uno dei fondatori della Nazionale Italiana Cantanti che organizza partite per beneficenza. Inoltre nel 1988 fu l’unico partecipante italiano a Human Rights Now!, manifestazione musicale internazionale, organizzata da numerosi artisti per celebrare la Dichiarazione mondiale dei diritti umani, e devolvere i ricavi ad Amnesty International. Nel 1996 fu invitato come ambasciatore della FAO a World Food Day Concert. Il 3 novembre 2003 il Presidente Ciampi lo nomina Commendatore della Repubblica.
Anche se la canzone più famosa è Questo piccolo grande amore, personalmente la migliore che ho suonato e cantato in pubblico è Mille giorni di te e di me. Claudio, mi auguro che torni presto la possibilità di vedere i tuoi concerti dal vivo, sei uno dei più grandi artisti italiani. Sarà difficile trovare talenti come te nelle prossime generazioni, che fanno nascere una passione per la musica, che parlano dell’amore da tutti i punti di vista. Sai fare tutto. Sei Claudio Baglioni.
Grazie.