Il 6 luglio lo ricorderemo per la morte di un grande musicista, autore di oltre 500 colonne sonore, vincitore di numerosi premi. Stiamo parlando di Ennio Morricone, il compositore e direttore d’orchestra scomparso a Roma all’età di 91 anni. Diplomato in tromba presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, Morricone si è inoltre specializzato in strumentazione per banda e composizione, collaborato nella musica leggera con Edoardo Vianello, Gino Paoli e Mina. Le sue composizioni hanno la caratteristica di essere allo stesso tempo rilassanti e coinvolgenti, colte e popolari, presentando cambi di tonalità e riff orecchiabili.
Durante la sua carriera si è cimentato in ogni ambito della composizione musicale, scrivendo per la radio, il teatro, la televisione e il cinema. La sua carriera come autore di musiche per film ha inizio nel 1961 con Il federale di Luciano Salce, ma il salto arriva qualche anno dopo: fatidica fu la collaborazione con Sergio Leone, cominciata nel 1964 con Per un pugno di dollari, che gli aprì le porte della fama mondiale.
Sue le note di tutti i western di Sergio Leone, anch’egli trasteverino e suo compagno di scuola al quinto anno di elementari (entrambi frequentavano l’istituto dei “Fratelli delle scuole cristiane”, che i genitori di Leone scelsero come alternativa all’educazione fascista). Come dimenticare quelle musiche? Come non associarle naturalmente a quei film? È come se le arti del cinema e della musica nel sodalizio Leone-Morricone formino un unicum inscindibile, dove appare impossibile ascoltare i brani musicali senza riportare alla mente gli scenari desolati e di malvivenza con i rispettivi “buoni, brutti e cattivi” del West e dell’America; così come è impensabile guardare quelle stesse immagini senza che risuonino nella testa le musiche che ne delineano in modo peculiare l’atmosfera e i vissuti interiori dei personaggi. Sia le pellicole che le musiche non sarebbero le stesse senza l’altra componente.
Ma il compositore romano è molto apprezzato anche oltreoceano, nel 2007 gli è stato assegnato l’Oscar alla carriera, mentre nel 2016 ha vinto la prestigiosa statuetta hollywoodiana per le musiche scritte per The Hateful Eight di Quentin Tarantino, con il quale aveva già collaborato per la colonna sonora di Django Unchained.
Tra i vari film premiati per le musiche del Maestro si ricordano The Mission di Roland Joffè, Gli intoccabili di Brian De Palma, La leggenda del pianista sull’oceano e Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore, solo per citarne alcuni. Tra i registi con cui ha collaborato si annoverano inoltre Gillo Pontecorvo, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Roman Polanski, Lina Wertmuller, Pedro Almodovar, Oliver Stone e altri ancora.
Un altro grande romano del cinema e della musica della generazione del Novecento non ci sarà più, ma le orchestre suoneranno le sue composizioni per sempre.
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Una curiosità per chi quest’estate si troverà a Roma: la mostra C’era una volta Sergio Leone, allestita presso il Museo dell’Ara Pacis, è stata ampliata con una sezione su Ennio Morricone. La mostra è arrivata in Italia dopo il successo riscosso alla Cinémathèque Française di Parigi ed è stata prorogata fino al 30 agosto.
Martina Cancellieri, Daniel Dell’Ariccia