Associazione INdipendenza nasce nel 2013, opera nel campo delle droghe e dipendenze e promuove politiche giovanili, sociali e sportive sul territorio. Le attività dell’associazione sono principalmente basate sulla prevenzione scolastica da uso di sostanze e sulla promozione della salute e di stili di vita sani. Intervistiamo il dott. Andrea Stifini, presidente dell’associazione.
D: Come si pongono i ragazzi rispetto al tema delle sostanze?
R: Nonostante i ragazzi mostrino atteggiamenti superficiali o sottovalutino addirittura il problema, presentano in realtà un certo interesse e attenzione a ciò che viene detto, tanto che fanno domande dirette, precise, mirate che fanno presagire che c’è fame di conoscenza, a partire dal riconoscimento della sostanza stessa. È preoccupante il fatto che i ragazzi sanno poco in tema di droga; viceversa, il mercato delle droghe conosce bene i suoi consumatori. In Italia manca una cultura sulla droga, cioè una conoscenza e una consapevolezza tale da poter assumere una decisione libera e ragionata.
D: Qual è la fascia di età dei ragazzi a cui ti rivolgi?
R: Dai 13 ai 20 anni.
D: Quali sono le sostanze maggiormente consumate durante l’adolescenza?
R: Alcol e cannabis. Per quanto riguarda il consumo di alcolici, l’Italia detiene il triste primato dell’età media d’esordio più bassa in Europa, oscillando tra gli 11 e i 13 anni, e non si tratta del classico brindisi di Capodanno. Per quanto riguarda la cannabis, questa viene utilizzata soprattutto tra i 13 e i 19 anni. Poi ci sono altre droghe per così dire “giovanili” come l’MDMA, alias ecstasy.
D: Secondo te quanto pesa la disinformazione?
R: È tutto. L’ignoranza sulla droga è pari alla sua diffusione.
D: Disagio sociale/familiare o semplice curiosità, che cosa spinge maggiormente un giovane a provare droghe?
R: Fondamentalmente perché dà piacere. È anche vero che vi sono ulteriori fattori di rischio, quali disagio familiare o sociale. I ragazzi usano droghe un po’ per piacere, curiosità, un po’ per disagio, ma in fondo perché circolano nella società, senza una dovuta e corretta informazione.
D: La tua associazione collabora con istituzioni, comunità, Sert e strutture sanitarie?
R: Da gennaio sono personalmente impegnato come educatore professionale di comunità presso il Centro di Accoglienza per tossicodipendenti Cascina Piana di Millesimo, in provincia di Savona. In questo contesto sto seguendo persone con problemi di dipendenza da alcol, cocaina o gioco d’azzardo. Proprio per quest’ultimo caso è previsto un intervento breve che mira a generare consapevolezza nell’utente smontando il mito del gioco d’azzardo dal punto di vista matematico e probabilistico. Con l’Università degli Studi di Roma Tre abbiamo fatto parecchie cose, anche con il Comune di Roma, con il Municipio VIII abbiamo realizzato la pubblicazione: Alcol e donne: la Sindrome alcolica fetale, in cui io ho portato avanti una mia battaglia personale per non riconoscere l’alcol come attenuante nella violenza sessuale. Con il Municipio IX abbiamo realizzato un progetto di prevenzione scolastica, dal titolo Geopolitica della droga, incentrato su politica ed economia del narcotraffico, in ottica educativa di lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Lo stesso progetto è stato esteso nelle zone di Ostia e San Basilio. Con il Gay Village lo scorso anno abbiamo messo in piedi un progetto di informazione, tramite una mostra fotografica, la distribuzione di materiale informativo, questionari e interviste per sviluppare una ricerca su droga e comunità LGBT e un percorso ludo-didattico con degli occhiali particolari che simulano l’effetto delle droghe. Non è da escludere che il progetto venga replicato.
D: L’utilizzo di alcune droghe può incidere sulla salute mentale degli adolescenti?
R: Si, la droga inficia certamente anche sulla psiche. La cannabis, ad esempio, può provocare gravi stati di paranoia, schizofrenia, ansia, depressione, asocialità, panico. La marijuana è una droga che attacca soprattutto il cervello e, considerando che viene assunta specialmente da minorenni, quando lo sviluppo cerebrale è ancora in corso, viene ben da sé immaginare come possa seriamente danneggiare e compromettere le funzioni cerebrali.
D: Qual è un personaggio a cui ti ispiri per la tua attività?
R: Nicola Gratteri, Magistrato presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.