Il Play di Modena: la Fiera del gioco da tavolo

modena play

L’1 e 2 aprile si svolgerà, a Modena, la 9° edizione della fiera più importante italiana del gioco da tavolo: la Play. Incontriamo Andrea Ligabue, direttore artistico della manifestazione.

Andrea, quali sono le novità per questa nuova edizione?

Di novità ce ne sono tante. Innanzitutto le novità editoriali. Play è diventato ormai l’appuntamento di riferimento per tutto il mondo ludico italiano e non solo, e parliamo ormai di numeri importanti. Le novità editoriali che siamo riusciti a censire sono più di 100, senza contare quelle che si aggiungeranno all’ultimo momento. L’area più importante da questo punto di vista è quella che noi chiamiamo “Play Hot List”, che consiste in una serie di tavoli dedicati proprio ai titoli caldi del momento. Quest’anno poi abbiamo aumentato ancora in maniera considerevole il numero dei tavoli di giochi: stiamo parlando di più di 1800 tavoli dedicati solo ai giochi, e questo ci da l’opportunità di far sedere nello stesso momento 7000-8000 persone. Abbiamo poi una nuova area tematica denominata “Indipendence Play”, dedicata a tutti coloro che sono autori di giochi, o autori “in erba” che vogliono presentare i loro prototipi. Questo spazio lo definiamo “il confine del gioco” dove la fantasia e la creatività danno spunto. Si parla anche qui di 50 o 60 tavoli di novità probabilmente ancora neanche pubblicate. Abbiamo poi un’area tematica, denominata “Legends Lounge”, dedicata a tutti i giochi tridimensionali con particolare interesse alla cura della pittura delle miniature (quindi possiamo dire un’area che mischia il gioco alla pittura), ed infine tantissimi eventi legati al gioco di ruolo che è un altro dei nostri eventi di punta. Presentiamo in particolare un evento in notturna che possiamo definire il più grande mai realizzato in Italia, dal nome D&D Epics, che vedrà circa 120 giocatori giocare contemporaneamente la stessa avventura arbitrata da 20 master. Quest’ultima iniziativa, in particolare, è andata sould out in pochissimo tempo.

Quanta gente vi aspettate?

L’anno scorso abbiamo superato i 33mila ingressi. Quest’anno dovremmo superare i 35mila ma non voglio sbilanciarmi. Da un punto di vista commerciale e degli editori che partecipano abbiamo avuto un incremento del 20-30%. Tutti i grandi editori hanno chiesto più spazio, i piccoli editori sono diventati medi editori. Purtroppo abbiamo anche iniziato a tenere fuori delle persone, degli editori e delle realtà perché lo spazio non c’è più, tant’è vero che tutto quello che è cosplay e gioco di ruolo dal vivo lo abbiamo trasferito direttamente in città, sull’orma di altre realtà che con successo hanno sposato questa tipologia di gioco con l’ambiente cittadino. Abbiamo quindi una piazza della città, un ostello tutto dedicato al gioco di ruolo dal vivo, una location per i cosplay, all’interno della quale i ragazzi posso svolgere tutti i loro contest, oltre che girare per la città e farsi fotografare. Tutto questo per dire che i contenuti della fiera sono talmente tanti che non trovano più spazio nei tre padiglioni originari. Anzi ne abbiamo dovuto tirare su un altro dedicato a tutti quelli che sono i giochi in legno, i giochi di movimento, giochi per bambini… insomma lo spazio è ormai terminato tutto. Il nostro obiettivo è fare di Modena la capitale del gioco, e guardando gli eventi italiani che parlano solo di gioco sicuramente Play è già da anni l’evento di punta. Quindi la nostra missione di portare Modena ai vertici del mondo del gioco ha avuto successo, e noi stiamo cercando di “contaminare” anche la città cercando di coinvolgere anche i cittadini modenesi in questo festival, che pure essendo ormai di rilevanza internazionale, è paradossalmente frequentato più da persone provenienti da tutta Italia piuttosto che dalla città stessa. Vogliamo coinvolgere ancora di più dunque la città. Ad esempio questo è già il secondo anno che lanciamo i “menù ludici”: abbiamo fatto realizzare dei giochi apposta stampati sulle tovagliette, e che vengono giocati in attesa che arrivi il cibo. Sono giochi che si possono fare in 5 o 6 minuti. Sono quelli che in gergo definiamo “filler”. Stiamo cercando di coinvolgere in maniera ludica tutta la città.

Come la vedi la “coabitazione” tra gli editori (che sono sempre di più) e il piccolo commerciante, o più in generale le piccole realtà?

Il fatto di saper mischiare grane e piccola editoria, insieme a tutto il mondo dell’associazionismo è quello che anche a livello internazionale è già riconosciuto come un punto di forza del nostro festival. Al Play convergono più di 80 associazioni provenienti da tutta Italia, e abbiamo per fortuna ancora la capacità di ascoltare le richieste dei grandi editori ma anche quelle dei piccoli produttori, che magari si presentano anche solo con due tavoli. Secondo noi questo mix di realtà commerciali forti, piccoli editori, piccoli negozianti, e il mondo dell’associazionismo è senza dubbio il carattere unico di Play. Altre convention sia in Italia che all’estero non riescono a dare la giusta rilevanza alle realtà associative. Per dire noi a Play abbiamo dei tornei proprio di nicchia che coinvolgono magari solo 20 appassionati provenienti da tutta Italia, e che vengono a Modena per disputare la loro finale nazionale o il loro torneo perché noi riusciamo ad offrirgli uno spazio. Per noi è un contenuto in più, ed è piacevole averli in mezzo a noi. È un qualcosa che facciamo da anni anche per non dimenticare quello che era l’origine della Play, che nasce proprio come evoluzione di quelle che erano le convention nazionali dei giocatori, ossia i momenti di ritrovo di tutti gli appassionati che si riunivano per giocare insieme. Questo spirito quest’anno ad esempio lo abbiamo rilanciato creando una stanza apposta che sta al piano di sopra, e che abbiamo chiamato “Hardcore Gaming Room”. Questa stanza è dedicata interamente al gioco libero per chi ha voglia di sfruttare l’evento e ritrovarsi con gli amici, e mettere sul tavolo magari un gioco che possa durare anche 4 o 5 ore e stare in tranquillità.

Come possiamo definire l’interesse dei bambini, che lo scorso anno sono stati molto numerosi, all’evento Play?

Abbiamo un particolare interesse per le famiglie, in particolare per le famiglie con bambini, e per i giocatori più piccoli. Come dicevo abbiamo creato un padiglione ad hoc dove ci sono i giochi in legno, i giochi dei ludo bus, ma abbiamo anche una pista delle trottole, la più lunga d’Italia, con un laboratorio che insegna a crearle. Abbiamo un piccolo spazio dedicato al monta-smonta della Lego. Avremo un’area gestita dalle “nuove maestre”, quindi dalle laureande di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Modena e di Reggio Emilia, che faranno fare dei giochi ai bambini, ma soprattutto avremo un’area dove gli esperti presenteranno e faranno conoscere i giochi che sono nati proprio per le famiglie. Avremo dei tavoli con sopra i migliori prodotti per famiglie sul mercato.

Ci dai un titolo da provare assolutamente?

C’è in particolare un titolo che verrà lanciato sul mercato il 6 giugno ma che potete provare in anteprima mondiale alla Play (con 100 scatole disponibili), dal titolo “Century: Spice Road”, un titolo “da adulti” che va provato solo perché in anteprima mondiale con presenza dell’autore. Ad ogni modo consiglio di girare sulla Play hot list, che sono le novità calde presentate dai vari editori, e ce ne sono veramente tante.

Qualche contatto in chiusura?

Trovate tutto sul sito www.play-modena.it, dal quale è possibile scaricare il programma che vede oltre 450 eventi che comprendono sia la città che l’evento fieristico, ma c’è anche la pagina facebook che è “Play Modena”. Gli orari sono sabato 09.00-20.00, domenica 09.00-19.00. Il mio consiglio è di prendervi due giorni perché un evento talmente pieno di contenuti che un giorno solo non è sufficiente per goderne a pieno.

Matteo Roberti