“Irrational man”: L’Allen più hitchcockiano

Le immagini e la voce di un uomo alla guida di un’automobile si alternano a quelle di una ragazza che gironzola nel giardino di un college ed insieme ci introducono con un montaggio alternato all’ultima pellicola del prolifico regista newyorkese di Match point. Ed è proprio sulla linea di questo film che si situa Irrational man, un thriller spietato nel suo sarcasmo che non si fa mancare i tratti tipici della commedia e del cinismo alleniani.

Jill (Emma Stone), fidanzata con un bravo e geloso ragazzo, si iscrive al college lo stesso anno in cui un professore di filosofia disilluso, nichilista e alcolizzato di nome Abe Lucas (Joaquin Phoenix) vi inizia ad insegnare. Il professore nota subito la brillante Jill grazie ad un saggio in cui lei contesta le sue teorie e in breve tra i due nasce un rapporto all’insegna di una reciproca ammirazione, e a questo punto Stendhal direbbe che è proprio dall’ammirazione che nasce l’amore… ma Abe è sempre svogliato, pessimista e senza più stimoli nei confronti della vita, quando un giorno in un cafè i due ascoltano lo sfogo di una donna che a causa di un giudice corrotto perderà la tutela dei figli, i quali verranno assegnati al padre inaffidabile. In un attimo Abe riacquista l’energia e la voglia di vivere, quel momento avviene quando egli decide di aiutare la povera donna iniziando a premeditare l’assassinio dell’orribile giudice.

Dopo una parentesi iniziale atta a presentare i personaggi e a gettare le basi per ciò che si vedrà più avanti, il film inizia a diventare sempre più adrenalinico e la suspence cresce man mano che si avanza con la visione. Molto hitchcockiana la scena del dialogo a tavola a delitto compiuto con i presenti ignari di avere di fronte l’assassino, impossibile non pensare a Nodo alla gola, il cui titolo rieditato è Cocktail per un cadavere. Altro aspetto principale in comune con questo film di Hitchcock è l’assurdo e irrazionale atto omicida, il tema del delitto perfetto (che percorre tutta la filmografia del maestro del brivido), paradossalmente accompagnato da discorsi e motivazioni etico-filosofici che accomunano i protagonisti dei due film. C’è anche molto Psyco per quanto riguarda la questione della morale e il finale del film: in Psyco Marion ruba dei soldi e viene punita con la morte per mano dello psicopatico Norman Bates. Un meccanismo analogo di punizione avviene anche in Irrational man ma in modalità del tutto differenti. È la rivincita della figura femminile, a distanza di 10 anni esatti, quella che Nola (Scarlett Johannson) non ha avuto in Match Point. È l’altra faccia della medaglia e l’anello che non oltrepassa la ringhiera ma rimbalza e cade a terra.

Voto: 8

Al cinema!