Una grata. È su di essa che appaiono i nomi delle attrici Cate Blanchett e Rooney Mara, prigioniere di una storia stancante e insipida, che non prende mai il via. La prima inquadratura dunque, la grata su cui appaiono i primi titoli di testa, svela già molto a uno spettatore sufficientemente attento e non necessariamente addetto ai lavori, mostrandosi come una sterile e banale metafora di una relazione contrastata, quella tra due donne completamente diverse.
Carol Aird (Cate Blanchett), intraprendente e altolocata, pelliccia, tacchi e guanti di pelle sono il suo abbigliamento quotidiano, vive in una lussuosa villa in campagna con sua figlia di 4 anni e sta divorziando da suo marito Harge (Kyle Chandler); Therese Belivet (Rooney Mara), commessa in un negozio di giocattoli ai grandi magazzini, è una ragazza umile, timida e dal guardaroba semplice, vive in un povero appartamento in affitto in un condominio con il telefono in comune, ha la passione della fotografia e un fidanzato che vuole sposarla a tutti i costi. Uno scambio di sguardi ed è colpo di fulmine, poi un atto mancato (o voluto?), quello di Carol che scorda i guanti sul bancone del reparto di Therese, dopo aver ordinato il regalo di Natale per sua figlia. Therese spedisce per posta i guanti a Carol e quest’ultima la invita a pranzo per ringraziarla. Finora niente di originale e purtroppo neanche più avanti.
Carol, tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, sembra un interminabile susseguirsi di eventi causa-effetto che si trascinano per inerzia in una sceneggiatura prevedibile e scontata accompagnata da una musica patetica e ridondante. In 118 minuti non c’è un punto di svolta, non c’è pathos e quella che vorrebbe essere una storia tormentata e ostacolata risulta invece monotona e stantìa anche a causa di una regia che sembra estranea al contenuto narrato. Un racconto sviluppato male, che cade in luoghi comuni e sfiora solamente dei temi senza affrontarli fino in fondo. Un road movie? In realtà ha veramente poco a che fare con il genere in questione, più un melodramma piatto. Anche la costruzione delle due protagoniste risulta forzata nel rinchiuderle negli stereotipi opposti della donna ricca, matura, forte e intraprendente e del povero giovane “angelo”, timido e indifeso. Nonostante questo, la pellicola è sorretta proprio dalle interpretazioni delle due attrici protagoniste, un’insolita Cate Blanchett e un’eccezionale e adorabile Rooney Mara (miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes 2015, dove il film è stato presentato) le quali, così diverse, ricoprono perfettamente i ruoli di Carol e Therese, rendendole credibili.
Voto: 5 ½
Al cinema dall’11 febbraio 2016
https://www.youtube.com/watch?v=H4z7Px68ywk