La storia precaria di 127 operatori del Lazio

Tratto dal documento redatto dal  COORDINAMENTO REGIONALE PRECARI SALUTE MENTALE DGR 980/09

Da Gennaio 2016 i Dipartimenti di Salute Mentale (D.S.M.) di questa Regione rischiano di perdere progressivamente nel corso del prossimo anno 127 operatori (51 psichiatri, 15 psicologi, 17 infermieri, 18,5 assistenti sociali, 14 tecnici della riabilitazione, 12 educatori professionali) assunti a partire dall’inizio del 2010 con contratto a tempo determinato ai sensi dell’art. 15 octies DL 502/92, in ottemperanza alla DGR 980/09. Tali dipendenti sono stati tutti assunti per merito da graduatorie di avvisi pubblici o concorsi pubblici e distribuiti nei servizi territoriali per la tutela della Salute Mentale delle 12 AASSLL del Lazio, nelle due Unità Operative Complesse (U.O.C.) Psichiatria universitarie (Ospedale Sant’Andrea e Policlinico Umberti I) ed in quattro Case Circondariali (Regina Coeli, Rebibbia, Civitavecchia, Velletri).

I loro contratti sono già stati rinnovati in passato per 5 volte dal 2010 ad oggi, in virtù della riconosciuta, indispensabile funzione che questi operatori hanno avuto ed hanno nei D.S.M. delle rispettive Aziende Sanitarie Locali (AASSLL) di appartenenza nel garantire il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): lavorando in equipe multidisciplinari, sia territoriali che ospedaliere, garantiscono la continuità assistenziale e la realizzazione di progetti terapeutici e percorsi riabilitativi di migliaia di pazienti affetti da gravi malattie psichiatriche, affiancando ed assistendo al tempo stesso anche le loro famiglie.

Inoltre, stante il recente superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (O.P.G.), i Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.) ed i Centri di Salute Mentale (C.S.M.) hanno avviato percorsi terapeutico-riabilitativi complessi e individualizzati per i pazienti psichiatrici autori di reato, che sono stati reinseriti nel contesto sociale della nostra regione e che necessitano di un articolato intervento assistenziale e curativo affinché non si ricreino condizioni a rischio per la reiterazione del reato.

Già nel 2013 i Direttori dei 12 D.S.M. e delle due U.O.C. Psichiatria universitarie a nome del loro portavoce, dr. Gianfranco Palma, avevano segnalato all’allora presidente della Regione Lazio (On. Renata Polverini) ed ai Prefetti delle province di Roma, Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina che, in assenza degli operatori della DGR 980/09, i D.S.M., il cui personale è cronicamente ridotto a meno del 50% di quello che sarebbe necessario a garantire i LEA, non sarebbero riusciti a sopperire adeguatamente all’assistenza di migliaia di pazienti, lasciando sole le relative famiglie, con possibile interruzione di pubblico servizio e prevedibili ripercussioni su tutta la rete sociale.

D’altra parte, anche l’attuale Presidente della Regione Lazio, On. Nicola Zingaretti, nel commentare uno dei passati rinnovi di 12 mesi della DGR 980/09, aveva affermato quanto segue: “Questa decisione dimostra la nostra attenzione nei confronti di un settore delicato come quello dei Servizi di Salute Mentale. Questi professionisti operano con grande passione e competenza in luoghi in cui il supporto psicologico è fondamentale per reinserire il paziente nel tessuto sociale. Queste risorse economiche sono un segnale positivo contro la precarietà nel mondo del lavoro e in modo particolare della Sanità” (cnf.: http://www.regione.lazio.it/rl_sanita/?vw=newsdettaglio&id=193).

Nel contesto storico attuale, caratterizzato da una grave crisi socioeconomica e da un progressivo indebolimento della rete assistenziale territoriale, l’attenzione verso la Salute Mentale appare ancor più indispensabile considerata l’urgente necessità di accogliere le istanze dell’accresciuto disagio psichico di chi subisce quotidianamente violenza, pregiudizio e discriminazione.

Ne sono un esempio i documentati incrementi delle vittime di femminicidio, di bullismo, di aggressioni omofobiche e di violenza contro immigrati e minoranze etniche, così come l’aumento del consumo di alcol e nuove droghe tra i giovani. Tali preoccupanti segnali, presenti soprattutto negli strati sociali più disagiati e più colpiti dalla crisi attuale, rappresentano a nostro avviso chiari indicatori di un crescente bisogno di assistenza psico-sociale e di una rete efficace di collaborazione tra stakeholders istituzionali, enti pubblici e privati, reti locali e associazioni del settore.

In tale prospettiva, con la drastica riduzione di assistenza nei servizi territoriali per la tutela della Salute Mentale nel Lazio che si determinerebbe con la progressiva perdita di 127 operatori nel corso del 2016, si incorrerebbe nel pericolo di accrescere ulteriormente i fenomeni di marginalizzazione di ampi settori fragili della società, oltre che di insicurezza sociale, se le persone a rischio – in quanto esposte ad un pressante disagio economico, sociale e psicologico o in quanto affette da gravi disturbi psichiatrici – rimanessero senza un’adeguata rete di assistenza e di cura sul territorio.

A nostro avviso, appare quindi indispensabile dare attuazione all’articolo 4 del DPCM del 06/03/15, così come recepito dalla cabina di regia del SSR con accordo sindacale del 16/07/15.

Questo consentirebbe di prorogare i contratti di tali dipendenti, superando la DGR 980/09 ed offrendo garanzie di continuità di cure per i pazienti psichiatrici, in questo modo evitando abbandoni terapeutici che avrebbero ricadute anche sulla sicurezza e l’ordine pubblico.