Psichiatria ed elettroshock: “Non avete altra superiorità che la forza”. La testimonianza di Antonin Artaud

“La credulità dei popoli civili, dei sapienti e dei governanti, gratifica la psichiatria di non si sa quali lumi sovrannaturali. Il processo alla vostra professione ottiene il verdetto anzitempo. Non intendiamo qui discutere il valore della vostra scienza, né la dubbia esistenza delle malattie mentali.

Ma per ogni cento patogenesi nelle quali in modo presuntuoso e saccente si confonde la materia con lo spirito, per ogni cento classificazioni delle quali le più generiche e vaghe sono le sole utilizzabili, quanti nobili tentativi sono stati fatti per avvicinare il mondo cerebrale in cui vivono tanti vostri prigionieri? Per quanti di voi, ad esempio, il sogno del demente precoce, le immagini di cui è preda, sono qualcosa di diverso da un’insalata di parole?

Non ci stupiamo di trovarvi inferiori a un compito per il quale non ci sono che pochi predestinati. Ma ci leviamo contro il diritto, attribuito a uomini di vedute più o meno ristrette, di sanzionare mediante l’incarcerazione a vita le loro ricerche nel campo dello spirito. E che incarcerazione! Si sa – e ancora non lo si sa abbastanza – che gli ospedali per alienati, lungi dall’essere luoghi di cura, sono prigioni spaventose dove i detenuti forniscono manodopera gratuita e sottomessa, dove le sevizie sono regola, e questo voi lo tollerate.

Il manicomio, sotto la copertura della scienza e della giustizia, è paragonabile alla caserma, alla prigione, al bagno penale. […]

Senza insistere sulla genialità indiscutibile delle manifestazioni di certi pazzi, se solo siamo in grado di apprezzarle e comprenderle, affermiamo l’assoluta legittimità della loro concezione della realtà e di tutte le azioni che da essa derivano.

Possiate ricordarvene domani mattina, all’ora della visita, quando senza alcun lessico tenterete di conversare con questi uomini, nei confronti dei quali, riconoscetelo, non avete altra superiorità che la forza.”

 

Antonin Artaud

 

Antonin Artaud (Marsiglia4 settembre 1896 – Ivry-sur-Seine4 marzo 1948) è stato un commediografoattore teatralescrittore e regista teatralefrancese. Dal 1936 al 1945,  Artaud venne internato in diverse cliniche, dove sperimentò angoscia e fame e subì, in nome della terapia psichiatrica, cinquantuno sedute di elettroshock.

Il dottor Ferdière, che da una parte era un convinto sostenitore dell’Arte Terapia, era lo psichiatra che fece questi elettroshock ad Artaud. Nel 1946 scrive: “Ho riconsegnato Artaud alla vita sociale, e, se non altro, ho riconsegnato Artaud alla creazione artistica e poetica“.

Due anni prima, Artaud scriveva in una lettera a Ferdiére: “Il trattamento dell’elettroshock è stato per me un supplizio orribile. E, in vita mia, non voglio più vedere una tortura simile e spero che in avvenire me lo eviterete. Ogni applicazione mi ha piombato in un terrore che durava ogni volta ore […] perché sapevo che una volta in più avrei perso conoscenza, e che mi sarei visto per una giornata intera soffocare in mezzo a me senza giungere a riconoscermi […] come se fossi morto”.