La conferenza stampa di Romens

Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale Asl Roma 2, promotrice dell’evento, è intervenuto sinteticamente sul percorso del Festival. Il Festival Romens sulla salute mentale si è tenuto dal 26 settembre al 2 ottobre a Roma e ha avuto il patrocinio di Roma Capitale e della Rai, che è intervenuta come media partner. Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale Asl Roma 2, promotrice dell’evento, è intervenuto alla conferenza del 27 settembre tenutasi nell’elegante sala della Protomoteca al Campidoglio tra vari rappresentanti della politica, della cultura e della salute mentale romana. 

Sono stati ben 25 gli eventi su tutto il territorio della Asl Roma 2, che lo stesso direttore Cozza descrive come la “più grande d’Italia con un bacino di utenza di 1.300.000 abitanti”. Cozza usa la parola “Avventura” per un progetto organizzato “in collaborazione con gli altri dipartimenti di salute mentale” e ha ringraziato Gerardo D’Amico della Rai che è “un pilastro dei servizi sulla salute”. La Rai ha coperto l’evento su diversi canali del servizio pubblico come il Tg2, il Tg Regione, Rai Play e il sito Rai Cultura, dove ancora si possono trovare i contributi. Inoltre, è stato presentato un progetto della Bva-Doxa per un’importante indagine nazionale sulla salute mentale. Un punto ben chiarito dal direttore è che “il tutto è stato fatto nella logica della pubblica utilità senza alcun finanziamento privato”. Ha, inoltre, tenuto a precisare che “è difficile trovare convegni e iniziative soprattutto sulla salute mentale che non siano sponsorizzate da privati”. 

Cozza ha proseguito il suo intervento ringraziando la cooperativa sociale Manser per la collaborazione in tutto il percorso del Festival. Ed ha spiegato, lanciando un messaggio profondo che è all’origine del Festival: “Il nome Romens è nato dall’unione di due parole “Roma” e “mens” che in latino non significa solo “mente” ma anche “spirito”, “progetto”, “coraggio” e quindi ci è sembrato il giusto termine con cui partire”. Il logo del festival è stato disegnato in uno dei laboratori di grafica dei centri diurni della asl. 

L’attrice Cinzia Leone è stata scelta come madrina dell’evento e, come ha specificato il direttore “ci sono stati contributi di molti artisti che quanti più sono venuti a sapere dell’iniziativa più hanno inviato video sul tema”. L’idea che è stata data dalla comunicazione con cui si è svolto il convegno fa capire che dei passi in avanti sono stati fatti sul tema della salute mentale. Molto però si può ancora fare nella rappresentazione di un tema come la salute mentale, così delicato e fondamentale. La chiave con cui si può avere un miglioramento è ancora Basaglia, che fu tra i primi a riflettere sulla distanza creata tra le persone nei manicomi e nella società in generale. La comunicazione della salute mentale non può prescindere da una voce segnata dall’elaborazione della sofferenza che arriverebbe alle orecchie di molte più persone in maniera molto più incisiva e profonda e, quindi, meno distante da chi è interessato a questo tema.