Ippoterapia: “Mi fa sentire vivo e, soprattutto, importante e utile”

Nella società odierna dobbiamo affrontare tanti problemi che riguardano un po’ tutti i campi: il lavoro, l’economia, la sicurezza e la sanità pubblica. Infatti, sappiamo benissimo quanti tagli stanno facendo in uno dei settori della sanità, quello che ci sta più a cuore e che riguarda la salute mentale. Tra le cose che mancano sicuramente ci sono gli inserimenti lavorativi per le persone seguite nei vari CSM. Per fortuna, però, in questo campo qualche piccolo bel esempio c’è; riguarda le attività per gli utenti, le cosiddette attività occupazionali e riabilitative che fanno molto bene. Queste cambiano da centro a centro. Una di queste è l’ippoterapia, un’attività che è svolta all’aria aperta all’interno dei maneggi.

Ma cos’è più precisamente l’ippoterapia? Si tratta di un trattamento rieducativo attraverso l’uso dei cavalli ed è rivolto a tutte quelle persone con diversi bisogni, sia che abbiano disturbi gravi, autistici e disabili, sia che abbiano disturbi generalizzati (adulti e bambini che soffrono di varie patologie tra cui ansia e depressone). Si tratta di un laboratorio che deve essere organizzato e avere un programma preciso; come per tutti i gruppi riabilitativi non può essere improvvisato e ha come obiettivo il miglioramento delle capacità dei soggetti e il loro livello di funzionalità. I punti fondamentali sono tre: 1) corpo e movimento, per favorire il rilassamento muscolare, 2) attenzione e concentrazione, attraverso esercizi mirati e guida del cavallo, 3) consapevolezza e autostima, attraverso il rapporto con l’animale.

Si tratta di un’attività che comprende sia una parte psicologia sia fisica. Sicuramente è qualcosa di molto suggestivo ed emozionante, soprattutto per chi ama gli animali; ma come la vive chi la pratica? Che cosa pensa di quest’attività? Per saperne di più abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro, un ragazzo dell’ASLRH che svolge con il Csm di Pomezia quest’attività da alcuni anni.

D: Si sente tanto parlare di questo tipo di attività, di cosa si tratta? Come si svolge?

R: Si tratta di una pet therapy basata per una prima parte su lavoro a terra, che consiste nel prenderci cura del cavallo, pulendogli il manto e scaricandogli gli zoccoli. Una seconda parte consiste nel lavoro sul cavallo in cui seguiamo le figure dell’ippoterapia; cioè le volte e le mezze volte che corrispondono a un giro completo dell’angolo e a mezzo giro.

D: Con chi svolgete questa attività? Dove, quante volte a settimana e per quanto tempo?

R: Con l’aiuto di operatori esperti nel campo, ragazzi e ragazze che lavorano all’interno del maneggio e che sono fondamentalmente esperti di pet therapy. Li incontriamo, per svolgere l’attività, in un maneggio a Spinaceto, una volta a settimana per circa 2-3 ore.

D: Che emozioni provi a farla e che benefici ti dà?

R: Gioia, perché ho acquistato sicurezza. Mi fa sentire vivo e, soprattutto, importante e utile perché sono responsabile dei cavalli. Hai un ruolo protettivo nei loro confronti, nel curarli, pulirli e coccolarli e questo mi rende orgoglioso e felice. I benefici di sicuro mi fanno crescere psicologicamente.

D: Nella tua vita è cambiato qualcosa da quando hai iniziato a praticarla a oggi? Se sì, che cosa?

R: Mi sento più tranquillo più sicuro e combattivo rispetto alle avversità che mi riserva la vita. Infatti, più attività riesco a seguire, più mi sento realizzato.

D: Che tipo di rapporto s’instaura con il cavallo? 

R: S’imposta un rapporto non simmetrico, cioè assimetrico, in cui il cavaliere impone la sua personalità con il linguaggio del corpo e con il tono della voce.

D: Qual è la differenza tra l’ippoterapia e l’equitazione?

R: L’ippoterapia è un’attività riabilitativa per numerose patologie psichiatriche, mentre l’equitazione è una vera e propria attività sportiva.

D: I cavalli, pensi che ti abbiano insegnato qualcosa? Se si cosa?

R: Sì, che anche in mezzo al fango bisogna andare avanti.

D: Qual è il principale obiettivo che vorresti raggiungere con quest’attività?

R: Sicuramente raggiungere una migliore forma fisica perché, anche se non è un vero e proprio sport, è comunque una forma di attività del tuo corpo, perché comunque andiamo a passeggio e proviamo anche ad andare a trotto. Come secondo obiettivo, dato che amo stare con i cavalli che mi danno tanto come i cani, e sono molto affettuosi, avere la possibilità di starci più tempo a contatto, più a lungo e magari diventare più bravo a governarli e acquistare sempre più dimestichezza.