La Vittoria

Si narra di un uomo che non voleva essere un uomo. Non credeva effettivamente di essere qualcos’altro, ma era animato dalla speranza di poterlo diventare un giorno.

Parlava con le persone che aveva intorno e ognuno esprimeva la sua opinione: “Se potessi scegliere vorrei diventare un elefante, il più grande mammifero terrestre”, “Io vorrei essere un computer, per racchiudere ogni informazione possibile”, “La cosa importante è diventare un bradipo per dormire tutto il giorno, è ovvio!”.

L’uomo ascoltava questi fiumi di pareri altrui e rimaneva silente e pensieroso.

Lui desiderava di diventare qualcos’altro, ma voleva farlo rimanendo sé stesso: aveva un senso questo? “E’ tutta la vita che mi dimeno, salto convulsivamente, remo controcorrente, alla ricerca di qualcosa che sono certo esistere alla fine di questo percorso che finora è stato solo un salita”.

C’è una sola cosa che posso diventare restando me stesso. Così si infilò un paio di scarpe e si incamminò verso un bosco, giunse sulla riva di un torrente e vi si tuffò senza remore. Da quel giorno quell’uomo divenne un salmone e tutto finalmente ebbe un senso.