Trovare l’equilibrio tra nuove tecnologie e impatto ambientale

Cervello circuito di ThedigitalArtist su pixabay

Il progresso è un processo in continua trasformazione, è inarrestabile: l’introduzione e l’evoluzione dei microchip hanno già avuto un impatto significativo sulla società, e ci si aspetta che continueranno a influenzarla in molti modi anche in futuro.

In breve i microchip, anche chiamati circuiti integrati o microprocessori, sono dispositivi elettronici in miniatura che contengono una collezione di circuiti elettronici. Hanno un substrato di silicio o altri materiali semiconduttori.

I microchip svolgono molte funzioni diverse e sono utilizzati in una vasta gamma di dispositivi elettronici, dai computer ai telefoni cellulari, dagli elettrodomestici alle automobili e molti altri.

Un esempio, forse un po’ scontato, sono i dispositivi elettronici che utilizziamo quotidianamente, come smartphone, computer, televisori, lettori multimediali, console di gioco e dispositivi per la casa intelligente. Sono responsabili dell’elaborazione dei dati, della gestione dell’energia, delle comunicazioni wireless e di molte altre funzioni. Ci sono anche le carte di credito con chip incorporato che consentono di immagazzinare e crittografare dati personali e biometrici per garantire l’autenticità e la sicurezza delle transazioni.

Nell’industria poi i microchip vengono utilizzati per controllare le macchine e automatizzare i processi. Consentono di monitorare e controllare le linee di produzione, migliorando l’efficienza e la precisione, nonché la sicurezza degli operatori.

Nel settore automobilistico i microchip sono essenziali per il funzionamento dei moderni veicoli e nella gestione del motore.

In ambito medico, i microchip sono utilizzati per dispositivi di imaging medico come le tomografie computerizzate (TC) e le risonanze magnetiche (RM). Sono inoltre impiegati nei dispositivi di monitoraggio delle funzioni vitali, come i monitor cardiaci e i dispositivi di monitoraggio del glucosio. Possono anche essere utilizzati per la somministrazione controllata di farmaci.

I microchip insomma sono utilizzati in molti settori, un utilizzo molto intelligente è quello di impiantarli sugli animali, per esempio cani e gatti. Questi dispositivi elettronici di dimensioni ridotte, solitamente della grandezza di un chicco di riso, vengono impiantati sottocute, di solito nella regione del collo o della spalla, mediante un’iniezione rapida e poco invasiva. Permettono di identificare l’animale e di rintracciare i padroni qualora gli animali si smarrissero. Il microchip, infatti, contiene il numero telefonico dei proprietari e le informazioni base. Senza questi piccolissimi circuiti elettronici, impiantati sottopelle, molti animali non potrebbero più ritornare alle loro case.

Sembra che questa tecnologia ci porterà lontano. Questi microchip sempre più piccoli e sempre più potenti ci consentiranno di fare progressi inimmaginabili. Eppure, vi è un rovescio della medaglia. 

La fabbricazione di questi dispositivi è un processo altamente complesso. C’è da dire che il substrato di base dei microchip è un sottilissimo strato di silicio puro. Servono numerosi processi chimici. In seguito, strati sottili di metalli come alluminio, rame o oro vengono depositati e rimossi in modo selettivo per creare i collegamenti elettrici necessari tra i componenti del microchip.

La produzione dei microchip, come è stato detto, richiede l’uso di risorse naturali come il silicio, i metalli e l’energia elettrica. L’estrazione e la lavorazione di queste risorse possono avere impatti ambientali significativi, inclusa la produzione di rifiuti tossici. La fabbricazione dei microchip richiede notevoli quantità di energia elettrica. Questo può contribuire all’impatto ambientale se l’energia utilizzata proviene da fonti non rinnovabili o a elevata emissione di carbonio.

Nel corso degli ultimi anni, si è verificata una crisi nella produzione di microchip, che ha portato a un aumento significativo dei prezzi dei componenti per computer. La domanda di microchip è aumentata in diversi settori, tra cui l’elettronica di consumo. La sua produzione richiede materiali come il silicio, metalli rari e altri componenti critici. La disponibilità e l’accesso a queste materie prime sono diventati problematici, a causa di fattori come la concentrazione delle forniture, i problemi geopolitici, le restrizioni commerciali e le interruzioni nella catena di approvvigionamento.

Dunque, c’è un prezzo da pagare per il progresso tecnologico e questo può includere l’impatto sull’ambiente. Mentre l’avanzamento tecnologico può portare a molti benefici e miglioramenti nella nostra vita quotidiana, è importante considerare le conseguenze ambientali delle nuove tecnologie e trovare un equilibrio sostenibile.