L’esperienza pratica in carrozzina di Daniele
Daniele Lauri, 54 anni, è un redattore di Radio 32 e attivista per i diritti delle persone con disabilità. Con la sua verve giovanile e ironica ci ha rilasciato un’intervista sulla sua esperienza pratica di persona con disabilità motoria. L’intervistato ha sottolineato più volte che per i suoi spostamenti è molto importante la creazione di una “mappa mentale” dei luoghi accessibili.
Se tu volessi andare al cinema una sera, come faresti?
La premessa è questa. Una persona con disabilità motoria, in sedia a rotelle, in una città come Roma, deve necessariamente fare una mappa mentale dei luoghi accessibili.
Incominciamo col dire che il centro storico per me è un posto alquanto ostile, malgrado sia un luogo per cui si investono più soldi. Infatti ci sono tanti posti, vie e sanpietrini che impediscono la circolazione di persone con sedia a rotelle. Altra premessa è che la prima barriera architettonica di Roma sono le automobili, perché c’è un numero di automobili per abitanti tra i più alti. Ci sono molte macchine in doppia fila che ostacolano il passaggio alle rampe dei marciapiedi. E ci sono molte persone che occupano i posti per disabili.
Se volessi andare al cinema mi informerei prima, come tutti, e capirei se ci siano posti per sedie a rotelle, che tra l’altro sono al massimo un paio. Mi farei portare in taxi, usando il bonus di 250 euro esteso dall’amministrazione Raggi. Così non avrei il problema del parcheggio poiché molti posti auto per disabili vengono sfruttati un po’ furbescamente da famiglie con una persona disabile che però resta sempre a casa. Poi porterei un attrezzo che mi permetterebbe di superare gradini e sanpietrini o mi farei accompagnare da un amico che possa aiutarmi a superare gli ostacoli che incontrerei.
Invece se volessi andare al parco urbano vicino casa tua quali impedimenti troveresti?
Ho la fortuna di abitare al Pigneto e di avere un parco vicino casa. Vivo molto il mio quartiere, proprio perché ho difficolta a spostarmi con la macchina per andare in luoghi più lontani, per cui ho la necessità di programmare gli spostamenti in maniera certosina.
Nel mio quartiere, da quando sono state inventate le batterie a litio per la sedia a rotelle, aggancio un propulsore che mi aiuta a circolare e a superare ogni asperità, soprattutto gli scivoli dei marciapiedi, dove altrimenti potrei restare bloccato, riuscendo a raggiungere tutti i punti del Pigneto. Molti negozi però non hanno le rampe per sedia a rotelle, pur avendone l’obbligo, e quindi non vi posso accedere.
Per accedere a un bar in cui ti piacerebbe andare tutti i giorni, invece?
Rispetto alla mappa mentale di cui ti dicevo, intorno a casa mia sono riuscito a trovare bar e locali accessibili. I locali di nuova costruzione o ristrutturazione non dovrebbero più presentare barriere architettoniche, però questa parte del regolamento urbano non viene fatta rispettare. Per raggiungerli, a volte sono costretto a circolare sulla strada perché le auto occupano l’accesso tra le rampe di un marciapiede e l’altro. Per questo mi munisco della segnaletica adatta. Anche l’ampliamento delle piste ciclabili è d’aiuto per la circolazione urbana in sedia a rotelle, essendo luoghi più sicuri.
In generale per l’accesso alle strutture dei servizi pubblici e privati, come faresti?
Per persone con disabilità ci sono difficoltà per la molta burocrazia e, più banalmente, anche per l’assistenza sanitaria, siccome c’è la necessità di seguire la fragilità che abbiamo. Nel Lazio non c’è una corsia preferenziale per chi ha disabilità motoria, ce ne sono pochissime in tutta Italia. Per esempio quando vado in una Asl per una lastra devo informarmi prima se il luogo dell’esame sia accessibile. E non basta, perché, per esempio, per una ecografia sul lettino non ho potuto fare l’esame, perché non c’era personale adatto per aiutarmi a stendermi sul lettino.
Nel Nord Europa i servizi sanitari sono organizzati per aiutare le persone con disabilità a svolgere gli esami clinici. Quindi va formato il personale pubblico, amministrativo e sanitario all’accoglienza e al ricevimento delle persone. Tra l’altro sui siti istituzionali e dei servizi sanitari non ci sono mappe dei luoghi accessibili.
Alle poste, dove posso saltare la fila, molti anziani mi guardano quasi male per questo. Saltare la fila è necessario per le persone in carrozzina che non possono stare molto tempo ad aspettare, poiché c’è bisogno di andare in bagno per svuotare la vescica in maniera regolare.
Foto di Nile – CC license