La stagione estiva è arrivata anche quest’anno, in tutto il suo splendore. Il termine estate è da sempre associato a vacanze, mare, sole, relax e le persone solitamente vivono in questo periodo un momento molto frenetico, prese dall’organizzazione di viaggi e mete di ogni tipo.
Ma tutti sappiamo che quest’anno sarà una stagione quanto meno particolare: un’estate post lockdown. Volenti o nolenti tutto sarà diverso, sia per chi partirà sia per chi resterà nella propria città e ogni evento sarà soggetto a modifiche nella sua attuabilità: da quelli più tradizionali come sagre e feste agli avvenimenti di più ampia portata come i concerti.
Come sarà vissuta e ricordata, quindi, quest’estate 2020?
Come già sappiamo bene, in questo periodo le nostre abitudini e le nostre azioni quotidiane sono state stravolte da rigide e ferree restrizioni che hanno ampiamente condizionato la nostra quotidianità in ogni suo aspetto e che vengono applicate in tutti i campi, a cominciare da quello del turismo, andando quindi a condizionare le vacanze degli italiani.
Una situazione scomoda, che di certo non aiuta a rilassarsi. Dopo aver vissuto un periodo di isolamento per quasi due mesi, tutti vorrebbero assaporare la vita appieno, in compagnia e con tutte le comodità, ma evidentemente ciò non è possibile. Purtroppo, infatti, l’orizzonte ci mostra ancora divieti molto pesanti.
Uno su tutti, quello più significativo, è il “distanziamento sociale” che crea non pochi problemi a chi prevede di viaggiare e andare in vacanza. La domanda che verrebbe spontanea è cosa c’entri tutto questo con le partenze: apparentemente nulla, in realtà molto, anzi parecchio.
Partire per molte persone significa compagnia, amici, familiari, parenti e comunque gruppo, vicinanza e di conseguenza assembramento.
Tutto questo potrebbe rischiare di far perdere a molti il piacere e il senso di naturalezza della vacanza, a cominciare dai bambini. Per i più piccoli vivere una vacanza vuol dire socialità, compagnia e condivisione di giochi insieme ai propri coetanei; magari giocando in acqua o facendo castelli di sabbia e volando con la fantasia nel proprio mondo, si tratta di un aspetto fondamentale della crescita e del fare esperienza.
Per non parlare delle persone sole, molto spesso anziani, per i quali l’estate può rappresentare l’occasione di incontrare gente con cui scambiare una chiacchiera, giocare a carte, condividere momenti come il pranzo e la cena, magari attraverso viaggi organizzati; ma anche genitori e nonni che aspettano con ansia la bella stagione per riabbracciare e vedere figli e nipotini lontani, che si ha la possibilità di incontrare poche volte durante l’anno.
Come sarà possibile per tutte queste persone vivere un’estate serena e senza stress?
Si tratta indubbiamente di una situazione drammatica e anche se in teoria si può andare quasi ovunque, in pratica non è proprio così, a causa di limitazioni e restrizioni.
La vacanza assume così un’importanza quasi secondaria perché, invece di rappresentare un momento di gioia, rischia di diventare carica di sofferenza e tristezza, con conseguenze psicologiche di non poco conto: tutto in un periodo di disorientamento, estrema confusione e incertezza per il futuro.
Da quando è iniziata l’emergenza Covid è stato profondamente sottovalutato l’individuo in quanto tale, perdendo di vista le emozioni, i sentimenti e ignorando le conseguenze psicologiche legate alla pandemia.
Le varie autorità, da quelle scientifiche a quelle politiche, non hanno fatto altro che occuparsi delle normative riguardanti il distanziamento sociale, le norme igienico-sanitarie, i continui divieti che vanno a incidere sui bisogni più elementari dell’uomo e se tali bisogni non possono essere soddisfatti, l’uomo muore. Continuano a dire che tutto questo si faccia per il bene della società, ma solo in pochi, e del settore, hanno veramente affrontato il problema che “salvarci dal virus” potrebbe esporci al rischio di ammalarci di altro.
Nonostante tutto, in tanti non rinunceranno alla propria vacanza. Anche se i sondaggi, i media e soprattutto coloro che lavorano in questo ambito evidenziano come il turismo abbia subìto un calo significativo, causando inevitabilmente l’aumento dei prezzi, il bisogno di evadere sembra più grande.
Questo aspetto merita una riflessione su quanto le persone siano stanche di non poter essere libere e, soprattutto, abbiano voglia e bisogno di normalità e di vita.
L’estate 2020 è un’estate insolita, diversa dalle altre. Una stagione che sicuramente rimarrà impressa nella memoria di tutti. La speranza è che, al più presto, l’emergenza sanitaria possa diventare solo un lontano ricordo.
Anita Picconi