Incontro in Villetta tra cittadini e scrittori
I luoghi che attraversiamo abitualmente sono stati e saranno da ispirazione per nuovi spunti letterari: romanzi, narrazioni, memorie e saggi storici che girano intorno al fulcro dei nostri quartieri.
Il “1° Festival del libro.Racconti dal territorio” è stato un’esplorazione di questo scenario letterario, un confronto con i suoi autori e le sue autrici. Potrà quindi essere un’opportunità per ritrovare la connessione tra scrittura e luoghi, tra memoria collettiva e vita quotidiana. All’evento, organizzato nel giardino della Villetta di via Passino 26 sabato 17 maggio, hanno partecipato Giancarlo Proietti presidente di Cara Garbatella, Alessio Ferrucci di Villetta Social Lab, Francesca Romana Stabile docente di Architettura all’Università Roma Tre, il giornalista Gianni Rivolta e l’assessore alla Cultura dell’VIII Municipio Luciano Ummarino.
La prima parte dell’incontro è stato un tracciato tra letteratura, giornalismo e memoria. Partendo dai romanzi classici (Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini, Mario Lunetta, Maria Jatosti e Victor Cavallo) ai lavori editoriali di giovani autori, per finire alle Gazzette degli anni 80 e al giornale “Cara Garbatella”. “I cittadini di Garbatella- ha affermato Luciano Ummarino, si sentono vicini ad una precisa comunità sociale, sono orgogliosi di appartenere a questo quartiere quindi nei libri scritti sulla Garbatella si avverte un’evoluzione. Se il quartiere è così oggi è dovuto al fatto che qui la gente si impegna ogni giorno fino in fondo”. Le redini dei contributi sono passate nelle mani di Giancarlo Proietti, uno degli organizzatori della giornata: “Negli ultimi sette anni, dal 2017 al 2024, sulla Garbatella sono stati scritti ben 36 libri, tra romanzi e saggi, in pratica un libro ogni due mesi. Una attività editoriale estremamente prolifica, non comune ad altri quartieri romani. Lo spartiacque tra i romanzi di Pasolini, Levi e Lunetta sono stati i libri di Francesca Romana Stabile sull’architettura del quartiere Iacp (2001) e di Gianni Rivolta (2003), che diversamente dai primi riportano Garbatella nei titoli, e il quartiere è il soggetto della narrazione, non uno scorcio o un episodio”. E’ stata proprio la professoressa Stabile a prendere la parola precisando: “Il fatto che la Garbatella sia stata edificata, come un quartiere a misura d’uomo, dall’Istituto Case Popolari e si estenda su una grande fetta di territorio con ben 44 lotti ha influito notevolmente sulla sua crescita culturale. In primo luogo perché si tratta di proprietà pubblica che favorisce la socialità e secondariamente la dimensione dell’insediamento sociale e urbanistico hanno la loro importanza. Anche il cinema – continua la Stabile- si è occupato della Garbatella. Sono diversi i film ambientati nel quartiere a partire da Le ragazze di piazza di Spagna di Luciano Emmer del 1952, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini del 1962 e infine Caro Diario di Nanni Moretti del 1993, nel quale il famoso regista, girando per le stradine afferma che la Garbatella è il quartiere più bello di Roma”.
La palla è passata infine a Gianni Rivolta, direttore di Cara Garbatella. “ Oggi beneficiamo in questo quartiere di una accumulazione culturale che è andata crescendo fin dal primo dopoguerra. I fattori che hanno determinato questo fenomeno sono tanti: una attiva partecipazione popolare voluta dai partiti democratici, solidarietà e aiuto reciproco ( addirittura negli anni Cinquanta si leggeva il giornale agli analfabeti), il contributo dato alla lotta di Liberazione e per ultimo l’ingresso della Terza Università che dal 2003 si è insediata nel territorio, modificando decisamente il tessuto sociale. Il risultato è che oggi abbiamo un’abbondanza di luoghi dove si fa cultura: Moby Dick, Palladium, Villetta, Casetta rossa, La Strada e tante biblioteche come la Joyce Lussu, l’Arcipelago o l’Approdo” . Per ultimo, ma di grande importanza è stato la diffusione da metà degli anni Ottanta a metà degli anni Novanta di un giornale di stampa locale di 36 pagine a diffusione gratuita la Gazzetta dell’Undicesima, stampato in 15 mila copie, nel quale la storia sociale e urbanistica della Garbatella aveva grande spazio”
Nella seconda parte del pomeriggio molti scrittori e scrittrici hanno presentato i loro libri sulla Garbatella e non solo, alternando alcune letture. Si è esibito, inoltre, il Coro dei “Garbaticanti” diretto dal Maestro Fabrizio Vestri, che ha rallegrato la serata con ben otto brani molto apprezzati dal pubblico presente.
Che altro dire, è stato un pomeriggio molto interessante e istruttivo. E per i partecipanti si è aperta una finestra su un mondo ancora tutto da scoprire, la Garbatella.
