CASCINA CLARABELLA: APRE CENTOTTANTA CUCINA E CANTINA

Tra le tante realtà per persone con problemi psicologici e psichici, che resistono nonostante la crisi, la Cascina Clarabella nel bresciano con forza e tenacia vanno avanti da venticinque anni, dando lavoro e reinserendo in una vita normale tantissimi utenti. La Cooperativa è nata nel 2004 da una costola della storica Isparo.

Inizialmente, dodici anni fa, si occupava di una delle attività tipiche di una cooperativa: giardinaggio, pulizia e manutenzione del verde. Con l’andare degli anni, con la crisi e i vari tagli economici, questo tipo di laboratori si sono dovuti rinnovare con attività nuove: la Cascina Clarabella ha deciso di rivolgersi soprattutto al mercato privato. Il lavoro e l’energia sono stati investiti nel campo degli impianti a biomassa e stampaggio di materie plastiche. Si tratta di una cooperativa che, oltre ad essere sociale, è anche agricola ed ha avuto parecchi riconoscimenti tra cui il premio Vino Slow 2014. Al suo interno è stato anche creato un agriturismo, un Bed and Breakfast ed una fattoria didattica.

Il 25 Aprile, per festeggiare (anche) la liberazione dalle stigma e dal pregiudizio, è partito ufficialmente il ristorante “Centottanta cucina e cantina”, un progetto su cui stavano lavorando dal 2012. Ovviamente l’obiettivo principale, come tutte le cooperative sociali, è quello di dare lavoro a persone disabili con particolare attenzione alle patologie psichiatriche. Attualmente ci lavorano: nove persone, di cui sei in inserimento lavorativo e due in tirocinio in collaborazione con il CPS di Iseo. Accanto al ristorante è allestito ed è attivo un orto botanico, di cui si occupano dei volontari. I prodotti raccolti, soprattutto verdure di stagione, sono utilizzati nel ristorante seguendo la regola del km zero. A coordinare il tutto è Ramona Tocchella, socia della cooperativa e responsabile dell’Agriturismo. In cucina si occupa di tutto il cuoco P. Radici che ha accettato la sfida, per la prima volta in carriera, di lavorare con persone disagiate. Il ristorante è aperto nel fine settimana il venerdì a pranzo e sabato e domenica sia a pranzo sia a cena. Gli altri giorni, tranne il lunedì, si può prenotare per gruppi di almeno venti persone. È aperto solo il week end per fare abituare chi ci lavora ai ritmi del ristorante e al contatto con il pubblico per superare la propria disabilità.

La cooperativa Sociale Cascina Clarabella è una bellissima realtà come, per fortuna, tantissime altre che resistono nonostante tutto. Un’attività molto umana, costruttiva e accogliente per chi è svantaggiato, che serve a far sentire importanti e utili queste persone. Soprattutto a farle sentire al pari di tutte, in una vita normale e a far trovare dentro di loro la consapevolezza delle proprie capacità, aiutandoli a raggiungere sicurezza nei propri mezzi. Ci auguriamo che realtà come questa riescano ad andare avanti e aumentare sempre di più.