Scende in campo “Sex & the City” per una mappatura della città al femminile
Un Atlante di genere, una mappatura della città e dei quartieri al femminile. E’ questo l’obiettivo della associazione Sex & the City, che con le amministrazioni locali di diversi capoluoghi italiani ( Milano, Bologna, Parma) sta da anni rimappando le città rilevando le criticità e le risorse per le donne e le comunità Lgbtq+, per ridefinire una urbanistica di genere, vista da una prospettiva femminile, attenta alle minoranze.
Mentre a Bologna il progetto, in collaborazione con l’associazione “Period think thank”, è alle fasi finali con la realizzazione di una pubblicazione; a Roma siamo solo all’inizio del percorso, anche per via delle grandi dimensioni della città. Infatti, qualche mese fa, su iniziativa del Municipio VIII, è stata organizzata una passeggiata “Her walks”, una camminata partecipativa, nell’ex quartiere industriale dell’Ostiense, oggi luogo privilegiato della movida di Roma sud con l’obiettivo di dare voce alle donne sulla pianificazione urbana. “Camminare insieme in queste esperienze è esso stesso un primo passo per immaginare delle possibili soluzioni”, ci ha detto Azzurra Muzzonigro, una delle fondatrici dell’associazione Sex & the City.
Ma come si arriva alla mappatura? Come si costruisce una urbanistica di genere? ” Di solito – prosegue la ricercatrice urbana Azzurra Muzzonigro, – si forma un gruppo composto da alcune donne residenti e da amministratori pubblici locali, per sottolineare le problematiche e i punti di forza che hanno formato i percorsi. Le criticità riscontrate nello specifico nella zona dell’Ostiense sono state rilevate nei luoghi con una scarsa illuminazione, una cattiva manutenzione, che risultano bui o con un difficile passaggio per via della scarsa potatura degli alberi. Ad esempio in via della Vasca Navale ci sono alcune zone, in cui risulta davvero difficile transitare perché si piomba direttamente nella vegetazione incolta.
Tuttavia il territorio offre anche dei punti di forza come ad esempio i dipartimenti dell’Università di Roma Tre, il centro Antiviolenza, il collettivo Cagne Sciolte, La Città dell’Utopia, il collettivo Mario Mieli, il Cinodromo, Arpjtetto, dei presidi sul territorio, sotto vari punti di vista, che possono essere luoghi di comunità o luoghi aperti fino a tardi la notte, ai quali ci si può rivolgere in caso di bisogno”.
(Hanno collaborato Francesca Ruggieri e Elvira Acanfora)