Eurovision delle sorprese e delusioni

La prima sorpresa è la canzone che ha vinto, l’Ucraina, seguita da Regno Unito e Spagna. Questo è un forte segnale per la pace, decretato dal voto da casa, che ha ribaltato la classifica degli esperti, segnando un bel distacco dal secondo. L’Italia è arrivata solo sesta, purtroppo una delusione. 

Sul palcoscenico del Pala Olimpico di Torino è tornato l’Eurovision in Italia, grazie alla vittoria l’anno scorso a Rotterdam del gruppo romano Maneskin con la canzone “Zitti e buoni”. Prima di loro a vincere la competizione canora europea era stato Toto Cotugno, con il brano “Insieme”, ben 31 anni fa.  

Coreografie bellissime, nelle varie esibizioni, fuochi d’artificio, pareti di fogli che si strappavano, sedie che uscivano dal pavimento, chi si lavava le mani in una ciotola, numerose scenografie, chi saliva e scendeva scale. 

Per quanto riguarda le mise, chi vestito in maniera elegante, chi in modo folkloristico, chi western, chi con maschere, chi si è spogliato sul palco e anche chi è salito con vestiti osé. Alcuni cantati si sono esibiti dal vivo, la maggior parte sopra delle basi, belle anche le varie coreografie dei ballerini che accompagnavano i brani. Ogni paese era presentato da una video-cartolina che ritraeva le splendide città e attrazioni dell’Italia, più o meno conosciute, ma veramente una bella selezione. 

Tra gli ospiti, la prima sera Diodato ha recuperato quel pubblico europeo davanti al quale avrebbe voluto esibirsi con la sua canzone vincitrice di Sanremo 2020 “Fai rumore”. Sappiamo che l’edizione ha avuto delle limitazioni a causa del Covid-19. Altri interventi della prima sera sono stati: Dardust, Benny Benassi feat Sophie and The Giants con il loro medley disco che ha fatto ballare il pubblico.  

Nella seconda semifinale, ospiti Il Volo che ha cantato il suo successo sanremese “Grande amore” in inglese e italiano: Gianluca Ginoble ha però dovuto esibirsi a distanza a causa del suo stato di salute.  

Cattelan ha fatto una performance con ballerini professionisti, mentre Laura Pausini e Mika hanno cantato insieme ai musicisti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino due brani in inglese. Nell’ultima sera, la Pausini ha cantato in quattro lingue, i Maneskin sono tornati sul palco dell’Eurovision. Gigliola Cinquetti ha cantato “Non ho l’età”. Poco prima dei voti anche Mika si è esibito. 

Israele, Achille Lauro con San Marino ed Emma Muscat con Malta, Danimarca, Slovenia, Bulgaria e Lettonia sono state le grandi delusioni di questa edizione perché eliminate subito. Ci si aspettava di trovare in finale più band. Si può definire l’Eurovision delle belle voci e dei bei balli. Ora speriamo che, come dice il regolamento, il prossimo anno si possa fare in Ucraina in una situazione di pace.

 

Foto autore anonimo – Eurovision